REDAZIONE PISTOIA

Il futuro si chiama "Blu" Un pinguino da proteggere

Specie in via di estinzione, è nato al Giardino Zoologico di Pistoia

La prova, la più recente, che qui si lavora per il mondo e il suo delicatissimo equilibrio floro faunistico (da cui dipende il benessere del Pianeta intero), oggi ha un nome: Blu. Nato neppure un mese fa, Blu è un piccolo pinguino africano, specie in via di estinzione che al Giardino Zoologico di Pistoia ha trovato casa già da tempo. Che in questo luogo ricco di magia si persegua la via della tutela non è certo una novità, ma l’occasione per guardarsi indietro la offre il World Wildlife Day del 3 marzo, Giornata mondiale della fauna selvatica, che ha messo simbolicamente allo stesso tavolo quattordici tra acquari e zoo d’Italia (compreso il nostro), cercando di comprendere, numeri alla mano, come concretamente queste realtà lavorino alla salvaguardia delle specie. Un conteggio che può sorprendere: dal 2008 a oggi zoo e acquari impegnati nell’iniziativa congiunta hanno visto il rilascio di oltre quattromila esemplari appartenenti a specie animali sull’orlo della scomparsa. Un bilancio importante che nell’ambito di questa giornata mondiale si è tradotto in una piccola pubblicazione illustrata (consultabile su uiza.org o zoodipistoia.it) dal titolo "Dieci storie di successo", una delle quali è proprio ‘made in Pistoia’ ed è quella che riguarda la testuggine palustre (Emys orbicularis). È del 2013 infatti il progetto ‘Lifeemys’ finanziato dalla Comunità europea che ha visto il nostro Giardino impegnarsi assieme all’Acquario di Genova, all’Università di Genova, ad Arpal e Ente Parco Monte Marcello per superare il rischio estinzione della testuggine palustre europea ingauna. Un’operazione complessa che vide in un primo momento lo spostamento di 600 testuggini americane dagli stagni liguri a un lago a loro dedicato nel Giardino Zoologico pistoiese. Successivamente furono riportate negli stessi stagni 150 testuggini palustri europee, nate al centro Emys e allevate in sicurezza nelle vasche dell’Acquario di Genova. Seguite grazie alle trasmittenti radio attaccate al loro carapace, le giovani testuggini sono cresciute e piano piano hanno riconquistato i loro habitat originari.

"Sono risultati relativi al solo ultimo decennio e raggiunti solo in alcuni progetti di conservazione in cui siamo impegnati – è il commento delle strutture coinvolte –, resi possibili solo grazie a un lavoro incessante di ricerca scientifica, alla costante specializzazione in medicina veterinaria e a una dedizione quotidiana al benessere degli esemplari ospitati. Tutto questo non sarebbe stato possibile, però, se non avessimo avuto il sostegno di milioni di persone che calcano i nostri sentieri e che ci permettono questi investimenti. Siamo i custodi di un patrimonio di biodiversità che in natura va scomparendo. In alcuni casi siamo riusciti ad impedire questo triste epilogo. A tutti gli altri stiamo lavorando".

Per celebrare questa ricorrenza e aderendo al movimento Riverse the red lanciato dall’Unione Internazionale per la conservazione della natura, il Giardino Zoologico dedica la giornata di domani, domenica 5 marzo, a un’iniziativa particolare: dalle 14 alle 16 sarà possibile incontrare nel Giardino dei cantastorie che si fermeranno con grandi e piccini per leggere le storie tratte da "Dieci storie di successo".

linda meoni