
Al margine della discussione sull’aumento della Tari in consiglio comunale c’è stato uno scambio di battute tra il sindaco Ferdinando Betti e il capogruppo del centrodestra Lorenzo Bandinelli sul futuro dell’inceneritore di Montale e sulla necessità di impianti di smaltimento nell’Ato Toscana Centro. "400mila tonnellate di indifferenziato vanno smaltite – ha fatto notare il sindaco – se questi rifiuti li mandiamo a giro per il mondo è chiaro che ci sono gli aumenti della Tari. Io ho votato contro il piano finanziario dell’Ato, ma senza impianti gli aumenti sono inevitabili. Tutti gli amministratori toscani dicono che servono gli impianti, ma rifiutano di accettarli sul loro territorio. Un impianto per l’indifferenziato ci vorrà sempre, anche con la raccolta differenziata spinta. La questione va affrontata in modo responsabile e nessuno può esimersi da questa discussione. Anche sul nostro impianto di via Tobagi dovrà aprirsi una discussione concreta che esula dalle ideologie".
Bandinelli ha interpretato il discorso del sindaco come un’apertura al mantenimento dell’inceneritore: "Anche nell’avviso pubblico emesso dal Cis si parla di riconversione eo ammodernamento dell’impianto. Anche leggendo tra le righe le parole del sindaco si capisce che si va verso una soluzione di mantenimento in altra forma. Questo è un cambiamento di direzione rispetto alla prospettiva della chiusura. Finora non si era mai parlato di ammodernamento e sempre di riconversione, invece nell’avviso del Cis appare la parola ammodernamento. Se però si vuole cambiare strada va detto con trasparenza". "Il mio era un discorso generale – ha puntualizzato Betti – sulla necessità che si ragioni in modo concreto sulla necessità degli impianti. L’avviso del Cis vuole aprire un processo partecipato e non si deve avere paura del confronto. L’evoluzione della tecnica c’è e bisogna prenderne atto."