REDAZIONE PISTOIA

"Il convento" di San Quirico all’asta Ma ancora non si trovano acquirenti

Nei giorni scorsi è andato deserto anche il terzo tentativo, il primo comprendente anche la piscina. Adesso il curatore dovrà fissare una nuova udienza per cercare di "piazzare" il noto complesso ricettivo.

Per anni è stata una delle strutture ricettive più ricercate alle porte della città, soprattutto per la sua posizione panoramica pur essendo a pochissimi minuti dal centro storico e location perfetta per cerimonie e matrimoni. Ma, al tempo stesso, la prima via di fuga utile in estate per i pistoiesi che cercavano una piscina dove tuffarsi senza incolonnarsi in autostrada. Oggi quel luogo, ovvero l’ex hotel "Il Convento" di San Quirico è chiuso e, da oltre un anno, l’intera struttura viene battuta all’asta in seguito alla procedura di pignoramento di tutta l’area. L’ultima udienza c’è stata nei giorni scorsi e, ancora una volta, nessuno si è presentato con una offerta economica congrua per provare a rilevare l’intero immobile. L’offerta minima necessaria per accedervi era di poco inferiore al milione e 800mila euro ma, evidentemente, viene ritenuto un prezzo ancora troppo alto.

Ma cos’è che realmente viene bandito? Stiamo parlando dell’ex convento di San Francesco Stimmatizzato, nella zona est della città, che si espande su tre piani ed ha una destinazione ricettiva con la presenza, all’interno, di locali sia per hotel che per ristorante. In tutto ci sono trenta camere, che hanno mantenuto la forma originaria delle celle dei frati, oltre ad una grande piscina, parcheggi e diversi ettari di verde annesso all’interno della proprietà. A livello storico, è bene ricordare che la costruzione del convento di San Quirico risale ai primi anni dell’Ottocento ed all’interno sono custodite opere e dipinti di pregio mentre la chiesa è stata sconsacrata a partire dal 1972. Attualmente l’immobile è libero, tranne solo un appartamento attualmente abitato, e la superficie commerciale complessiva è di 2300 metri quadrati circa. Il prezzo di base d’asta è di 2 milioni e 393mila euro ma, per accedere, si poteva piazzare un’offerta minima di 1.794.750 euro. Nemmeno troppo se si considera la vastità dell’area, la posizione ottimale e le potenzialità che può offrire questo tipo di luogo dal punto di vista della ricettività.

Offerte minime che, fra l’altro, sono state anche più basse (un milione e mezzo un anno fa esatto, un milione e 140mila euro a dicembre) ma adesso la somma è maggiorata perché, fra i beni, c’è stata inserita anche la tanto agognata piscina. Adesso il curatore dovrà fissare una nuova udienza in modo da procedere con una nuova asta e sarebbe la quarta: ci sarà da capire se cambieranno anche le regole d’ingaggio oppure si rimarrà, opzione comunque possibile, con le stesse peculiarità e richieste economiche.

Saverio Melegari