"Il cielo è crollato dopo la morte di Umberto"

L’imprenditore edile Flori ucciso da un malore durante un’escursione in moto. Il ricordo del fratello

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"Ragazzi sono stanco, mi fermo un minuto per fumare una sigaretta". Sono state le ultime parole di Umberto Flori prima di accasciarsi a terra lungo il sentiero della Valle della Bure, il Burotto, che stava percorrendo in sella alla sua moto da cross insieme agli amici con cui, da sempre, condivideva questa grande passione. Un malore fulminante, che non ha lasciato spazio a nessun tipo di soccorso, nonostante l’immediato allarme degli amici e l’intervento delle squadre. E’ toccante il racconto del fratello Federico, Ghigo per tutti, che parla a nome delle sorelle Annalisa e Silvia e del fratello Francesco, la grande squadra Flori sempre a fianco del padre Marcello, uno dei maggiori imprenditori pistoiesi nel settore edile, e dell’adorata mamma Flora (li hanno perduti entrambi negli ultimi anni).

Ghigo è da molti anni volontario della Misericordia di Pistoia. Sabato pomeriggio, quando è avvenuta la tragedia, era di servizio allo stadio. "Mi è crollato il cielo addosso, un pezzo di cuore è andato via. Umberto era un uomo forte, è stato sempre la mia guida, mi ha preso per mano fin da bambino e mi ha fatto crescere professionalmente senza lasciarmi mai e ora non avrò più il suo aiuto, il suo pieno sostegno. Non siamo più i cinque fratelli Flori, ma Annalisa, Silvia, Francesco e io siamo stretti l’uno all’altro. Umberto, nonostante alcuni problemi di salute in passato, e che aveva ben superato, non aveva avuto nessun recente malore e pochi giorni fa si era sottoposto a una visita di controllo dal cardiologo. Era tutto a posto. Ci sono andato anch’io a riprenderlo, nel bosco, e l’ho portato giù. Ma non ci volevo credere... non ci volevo credere che dentro il sacco ci fosse proprio lui... così l’ho aperto e l’ho abbracciato. Com’è brutto perdere un fratello, una parte di me, di noi tutti".

Umberto Flori era nato a Pistoia il 18 settembre del 1958, viveva sulla via per Montagnana, lascia il figlio Niccolò e la compagna Moira. "Ha sempre avuto intorno a sè, amici meravigliosi e una compagna stupenda – sottolinea Federico –, li ringrazio per tutto quello che hanno rappresentato nella sua vita". Umberto Flori aveva lasciato la guida della Coset da tempo e ora seguiva progetti per passione.

"Con Umberto Flori – scrive Giacomo Salvi, presidente della Consulta di Pistoia di Ance Toscana Nord – scompare l’esponente di una generazione di costruttori figlia di quella che aveva riedificato il Paese sulle macerie della guerra ed a cui appartenevano il nonno Arrigo e il padre Marcello Flori. Umberto tentò con successo anche strade nuove come gli investimenti immobiliari nell’Est Europa. Attivissimo anche sul piano associativo, arrivò alla presidenza di Ance Pistoia". Da questa mattina alle 8, la camera ardente di Umberto Flori sarà allestita nelle cappelle del commiato della Misericordia in via del Can Bianco. La messa funebre sarà celebrata domani alle 15.30 nella chiesa di San Bartolomeo. Umberto sarà cremato e riposerà nel cimitero di Montagnana.

"Eravamo una squadra bellissima – conclude Federico – e rimarremo una squadra. L’amore tra fratelli non muore mai".

lucia agati