REDAZIONE PISTOIA

I primi ospiti allo Spedale di Sant’Andrea

Aperto l’ostello gestito dalla Confraternita di San Jacopo di Compostella di Perugia. Sabella: "La città riscopre la sua tradizione"

Quei registri rimasti carta dormiente negli scaffali dell’Archivio dal 1700 si riapriranno simbolicamente oggi per scrivere i nomi di cinque pellegrini arrivati a Pistoia dal Cammino di San Jacopo e qui accolti nella prima struttura che dopo secoli offrirà ai pellegrini ristoro a donativo. Mai benvenuto sarà forse più emozionante per la nostra città di quello che accadrà oggi, non una inaugurazione ma la prima giornata di vero funzionamento dello Spedale di Sant’Andrea e San Jacopo, ostello gestito dalla Confraternita di San Jacopo di Compostella di Perugia capitolo toscano, piccolo gioiello a fianco della stessa chiesa di Sant’Andrea, che per questa notte darà un letto a quattro ragazzi in arrivo da Verona e a un viaggiatore solitario da Tarvisio. Quella che fu la canonica del parroco e uno spazio destinato al momento del catechismo ai ragazzi, torna a vivere così, nel segno della spiritualità, dando una risposta importante al circuito di accoglienza su offerta della nostra zona. "Il merito di aprire deve essere riconosciuto al parroco, don Luca – commenta Paolo Rindi delegato della Confraternita –, la cui proposta ha dato il via all’iter burocratico sfociato in un atto di comodato tra le due parti, Diocesi di Pistoia e Confraternita. Questo spedale non è solo luogo d’accoglienza, ma sede toscana della Confraternita stessa, il che probabilmente significherà diventare punto di riferimento per la credenziale per tutti quei pellegrini del nord in cammino e di passaggio, o a questo punto diremmo in sosta, per Pistoia". Due le camere a disposizione per un totale di dodici posti letto, un numero calibrato sull’emergenza sanitaria ma probabilmente destinato a rimanere al momento contenuto, nonostante le potenzialità per non generare concorrenza con l’offerta cittadina, sebbene il funzionamento donativo scongiuri questo tipo di scenari. Una struttura che dà ancor più credibilità al cammino e che segna una tappa importantissima sul fronte del movimento turistico attorno ai pellegrini.

"Il tassello che oggi si è aggiunge è un tassello impensabile anche solo due anni fa – aggiunge l’assessore Alessandro Sabella –. Avere un ostello a donativo è motivo di soddisfazione nonché un pregio per il pellegrinaggio in sé: Pistoia diventa sempre più destinazione e non passaggio. Attualmente sto lavorando a una prossima iniziativa in collaborazione con l’Archivio di Stato, una mostra e un libro che ripercorra i secoli di pellegrinaggio, restituendo vita a tutti coloro che da qui sono passati, ricordandone nome, cognome e i denari che i pellegrini lasciavano in dono".

linda meoni