I piccoli panifici in crisi "Non possiamo resistere"

Nuovo allarme di Assipan per i rincari dell’energia subiti dalle imprese "Subito un tetto e credito d’imposta, oppure molti chiuderanno presto"

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E’ sempre alta anche nella nostra provincia la preoccupazione dei titolari di panifici artigianali di piccole e medie dimensioni legata al caro energia. A farsi portavoce delle difficoltà, che rischiano di diventare in poco tempo una vera e propria emergenza, è di nuovo il presidente di Assipan interprovinciale Alessandro Cioni.

"Anche a Pistoia – spiega – i problemi legati al caro energia diventano ogni giorno più insostenibili per i piccoli e medi panifici artigianali. Senza interventi urgenti la produzione rischia di fermarsi in poche settimane". Il rischio chiusura, spiegano dall’associazione di categoria, è tutt’altro che remoto: in Italia sono 1.350 le imprese della panificazione che potrebbero essere costrette ad abbassare le serrande, per una perdita complessiva di circa 5.300 posti di lavoro. Assipan ha lanciato una serie di proposte concrete tramite il presidente nazionale Antonio Tassone, per scongiurare questo scenario: serve un adeguato e tempestivo credito d’imposta che compensi l’incremento del costo energetico, nonché un tetto massimo a questi costi, già applicato con successo in altri paesi europei come la Spagna e il Portogallo. Del resto l’attuale impatto dei costi riconducibili alla maggiorazione delle bollette è una scure che corrisponde mediamente al 5% circa del fatturato complessivo aziendale.

La bolletta energetica dell’attività di Cioni ("Panificio saporito" di Vignole di Quarrata), come riportato nei giorni scorsi da La Nazione, è schizzata in poco meno di un anno da una media di 1.300-1.500 euro agli attuali 2.500-3mila euro al mese.

"Appena ci siamo resi conto di questi rincari – aveva spiegato – ci siamo mossi con un consulente per cambiare gestore. Ma da qualche mese la situazione è di nuovo peggiorata. I panifici non sono considerati aziende energivore, ma il costo dell’energia ha per noi una notevole incidenza sul prezzo finale del prodotto, che è rincarato di almeno il trenta per cento. Sta ai singoli imprenditori, poi, decidere quanto di questo rincaro far ricadere sul prezzo finale e, di conseguenza, sulle persone. Finora noi abbiamo cercato di assorbire una parte dei costi in più, ma con queste bollette è impossibile andare avanti così".

Assipan Confcommercio ritiene indispensabili ulteriori misure, come l’immediato inserimento delle imprese della panificazione fra quelle energivore e, in linea generale, chiede di procedere alla revisione della fissazione dei prezzi del gas sul mercato dei Paesi Bassi, dal quale sarebbe opportuno sganciarsi, e di valutare la possibilità di praticare prezzi del gas legati ai contratti di fornitura. Inoltre, il contesto economico attuale richiede di riconsiderare l’attivazione della moratoria sui finanziamenti in essere per un periodo di almeno dodici mesi. "Servono soluzioni immediate – conclude Cioni – e forse è già tardi per applicarle. Sul caro bollette gli allarmi sono arrivati puntuali dalle associazioni di categoria, così come dalle singole attività produttive. Questo tergiversare è deleterio: i piccoli panifici artigianali, senza potere contrattuale con le grandi compagnie energetiche, rischiano altrimenti di scomparire".

co.da.