
Alcuni degli strumenti della storica collezione
La Fonica della Fanciulla del West, le macchine rumoristiche, un set di campanelle giapponesi, il concerto pneumatico di campane tubolari: nomi antichi che evocano altrettanti antichi strumenti, rarità vere e proprie che cominciano a sentire il peso del tempo. I cui ingranaggi sono inceppati, i cui suoni non sono più così nitidi. Un tesoro insomma che rischia di ammutolirsi per sempre, con la possibile dispersione di memoria che una perdita simile può comportare. Nasce così la campagna "Salviamo il suono degli strumenti del teatro musicale" promossa dalla Fondazione Luigi Tronci che quegli strumenti li possiede nella sua collezione e li conserva con cura da lunghissimi anni. Primo step di questa impresa culturale, già sostenuta in parte da Fondazione Caript, sarà la cena di raccolta fondi in calendario per venerdì 23 maggio dalle 20 al circolo di Spazzavento (via Provinciale Lucchese 249 a Pistoia), con opzioni menù di carne e vegetariano con variante bambini; seguirà un concertino (prenotazioni chiamando il 375.7461702). La collezione Tronci è composta da oltre mille strumenti musicali che variano dalla serie a percussione delle tradizioni popolari europee e italiane e extraeuropee alle sculture sonore, macchine rumoristiche da teatro, organi, macchine e strumenti della fonderia. Tutti questi beni sono frutto di una raccolta portata avanti negli anni da Luigi Tronci, attuale presidente della Ufip di Pistoia e discendente di una famiglia pistoiese di costruttori di strumenti musicali dal Settecento. L’arte dei Tronci ha attraversato i secoli, dando vita a organi e strumenti a percussione destinati ai più grandi teatri italiani e internazionali. Non semplici artigiani, ma veri innovatori della musica, i Tronci hanno avuto rapporti con importanti compositori, come Giuseppe Verdi, Pietro Mascagni e Giacomo Puccini, hanno creato strumenti su misura per le opere di Mascagni e Puccini, lavorando a stretto contatto con i compositori. Risalente al 1911, il concerto pneumatico di campane tubolari fu realizzato appositamente per l’opera "Isabeau" di Pietro Mascagni ed è uno strumento che permette di suonare le campane con una tastiera, creando un effetto maestoso e innovativo. Anche Giacomo Puccini si rivolse più volte ai Tronci per la realizzazione di strumenti particolari da utilizzare nelle sue opere. Per "Madama Butterfly", commissionò un set di campanelle giapponesi, ispirate alle sonorità orientali. Agli artigiani pistoiesi il maestro richiese anche che fosse costruito un particolarissimo strumento, la fonica, ideata da Romeo Orsi e in grado di produrre un suono vibrante e dolce, come un tremolo di archi. E poi le macchine rumoristiche, fondamentali per creare le atmosfere nelle opere teatrali. Alcuni dei set conservati nella Fondazione Luigi Tronci provengono direttamente dalla Casa Ricordi, che li noleggiava ai grandi teatri per la rappresentazione delle opere di Verdi, Puccini e Mascagni. Per chi volesse approfondire c’è il sito fondazioneluigitronci.org.
linda meoni