REDAZIONE PISTOIA

Travolta e uccisa dal suv, chiesto il processo

Sotto accusa il cittadino russo che investì Giovanna Capecchi Bonan che morì il giorno dopo, per i gravissimi traumi riportati

Giovanna Maria Capecchi insieme al marito, il dottor Aldo Bonan

Pistoia, 21 febbraio 2020 - La Procura della Repubblica di Lucca, a conclusione delle indagini sulla tragedia, ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale per il cittadino russo che era alla guida del suv che investì e uccise la signora Giovanna Maria Capecchi. Il sostituto procuratore Antonio Mariotti ha firmato la richiesta i primi di dicembre e l’ufficio del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lucca ha notificato in questi giorni alle parti la data dell’udienza preliminare che si svolgerà il 7 aprile 2020 davanti al giudice Alessandro Trinci.

L’imputato è Grigorian Sergo Iur’evich, nato a Mosca nel 1961, domiciliato nel Principato di Monaco. E’ difeso dagli avvocati Ermindo Tucci e Claudia Selmi del foro di Lucca. A rappresentare la famiglia della signora Giovanna, e quindi il marito Aldo Bonan, notissimo ginecologo pistoiese, e i figli, Michele (architetto), Paolo (medico) e Alessandro, giornalista e scrittore, volto noto e familiare di Sky Sport, ci sarà l’avvocato Claudio Pini del foro di Pistoia. La famiglia è fortemente unita in questo grande dolore e determinata a chiedere giustizia.

La tragedia, come si ricorderà, avvenne il 14 luglio scorso, a Forte dei Marmi, all’incrocio tra via Papa Giovanni XXIII con Padre Ignazio da Carrara. Giovanna stava andando alla messa e fu investita mentre attraversava la strada, in obliquo rispetto alla vettura, una Mercedes Gls 350 D 4Matic. Per l’accusa il conducente avrebbe mantenuto "una velocità eccessiva rispetto alle condizioni di luogo (intersezione stradale e attraversamento di abitato), e comunque tale da non consentirgli di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile", approssimandosi alla linea di arresto avrebbe quindi, come recita il capo di imputazione, invaso buona parte della corsia opposta urtando la vittima con la parte anteriore destra del proprio autoveicolo.

Giovanna Maria cadde violentemente a terra riportando gravi traumi a livello cranico-encefalico. Morì 24 ore dopo senza mai riprendere conoscenza. Nel capo d’accusa il pm rileva la responsabilità "non esclusiva" da parte del conducente, questo perchè la signora Bonan non aveva utilizzato le strisce pedonali e stava attraversando la strada in senso obliquo. Tra gli atti di indagine, anche le immagini della videosorveglianza che documentarono il terribile impatto. lucia agati