"Gek il nuotatore volante E mio figlio vivrà ancora"

Il padre di Giacomo Di Napoli realizzerà una fondazione per i giovani atleti. Domani l’autopsia, poi l’arrivo della salma a Prato e lunedì ci saranno i funerali

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Il campione Giacomo Di Napoli, con il padre Gennaro.

Giacomo Di Napoli vivrà la sua seconda vita con la fondazione ‘Giak il nuotatore volante’. In attesa dell’autopsia, prevista per sabato prossimo alle 11 a Perugia, è questa la volontà dei genitori del ventenne aglianese, pluripilota, che ha tragicamente perso la vita nel pomeriggio di lunedì scorso, a Castel Viscardo (Terni), mentre si allenava con la Nazionale azzurra in vista dei campionati mondiali di acrobazia in aliante ad agosto, in Francia.

"Per noi Giacomo diventa immortale – dice affranto dal dolore il padre del ragazzo, Gennaro Di Napoli, colonnello dell’Aviazione militare, parlando anche a nome della moglie, Cristina Monzali -. Attiveremo una fondazione e con questa Giacomo rinasce per trasmettere i suoi valori: energia, entusiasmo, umiltà. La testimonianza della sua vita di un ragazzo normale che ha fatto cose eccezionali, potrà essere un esempio per tanti giovani. Contiamo di arrivare con la salma di nostro figlio a Prato nel tardo pomeriggio di sabato", annuncia poi il padre. Il feretro del giovane, campione italiano di acrobazia in aliante, sarà composto alle cappelle del commiato della Misericordia di Prato. La famiglia Di Napoli ha vissuto fino al 2004 a Prato (città dove è nata e dove ancora lavora la madre del ragazzo) e poi si è trasferita ad Agliana. E si svolgerà a Prato, lunedì 18, alle 10, nella chiesa di Sant’Agostino (dove i genitori si sposarono 24 anni fa) il funerale per l’ultimo saluto a questo straordinario ragazzo, un’eccellenza dello sport, premiato dal Coni nel 2019 e il più giovane pluripilota della storia europea, poiché a 17 anni aveva già conseguito tre brevetti di volo: in aliante, elicottero e aereo. "A chi vorrà fare un omaggio a nostro figlio – dice il colonnello Di Napoli – non chiediamo fiori ma offerte per creare la fondazione ‘Giak il nuotatore volante’. In attesa di espletare le procedure per attivare la Fondazione, chi vorrà potrà fare l’eventuale offerta tramite l’associazione Il Pinguino di Santonuovo".

Giacomo, infatti, aveva frequentato l’aviosuperficie Il Pinguino fino da adolescente e anche nell’associazione quarratina la sua scomparsa ha suscitato un immenso dolore. Questo, al momento, è l’Iban per devolvere le eventuali offerte: IT80B0892270500000000816922, intestazione ASSOCIAZIONE DILETTANTISTICA "I PINGUINI": bonifico causale "Fondazione Giak Nuotatore Volante". Giacomo era definito il ‘nuotatore volante’ perché era anche un nuotatore agonista e aveva superato l’esame di istruttore di nuoto alla Cogis di Montale pochi giorni prima della tragedia. Non solo, era anche un ottimo studente, che aveva concluso precocemente tutti i percorsi scolastici. Dopo il diploma anticipato al liceo artistico Petrocchi (distaccamento di Quarrata) si era iscritto a Psicologia e si sarebbe laureato il prossimo anno. Un talento naturale ma sicuramente ben coltivato dalla famiglia, dai genitori e dai nonni. Nei video dove l’atleta documentava i suoi allenamenti preparandosi a realizzare il sogno dei mondiali, esprime anche la sua gratitudine verso i nonni che non ci sono più e le nonne che sono viventi, a testimonianza che lo animava anche il grande valore della famiglia. Un giovane esemplare che con la Fondazione potrà continuare a vivere e a trasmettere valori, magari nelle scuole o tramite convegni e incontri.

Sulle cause del drammatico incidente è in corso un’indagine della magistratura di Terni e un’inchiesta parallela dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Si dovranno accertare o escludere, tramite l’autopsia, eventuali cause fisiche dell’atleta. Oppure se ci sono stati problemi tecnici esaminando i resti del velivolo precipitato. Sembrerebbe avvalorata l’ipotesi che il problema sia insorto nella fase di atterraggio.

Piera Salvi