
Ieri mattina, per l’anniversario della strage delle Fosse Ardeatine, il CUDIR insieme all’Anpi, ha collocato una piccola corona commemorativa attorno alla targa in Corso Gramsci a Pistoia, al numero 154, in memoria di Francesco Ciavarella, il partigiano gappista nato a Pistoia proprio in quella strada e unico martire pistoiese delle Fosse Ardeatine. Presente alla commemorazione anche il presidente del consiglio comunale Emanuele Gelli. Questo momento ha dato anche la possibilità di ricordare la figura del partigiano che il ricercatore Marco Paolini ha scoperto come pistoiese nell’elenco dei 335 martiri della ferocia nazifascista. "Oggi ricordare questi eventi traumatici vuol dire ricordare quello che ha dovuto passare l’Italia per potersi affrancare - ha commentato Aldo Bartoli, presidente del comitato provinciale Anpi -, per recuperare dignità umana e anche militare dopo che il fascismo l’aveva gettata nella polvere. Sono atti eroici, non soltanto questo, ma anche altri e tutti devono essere ricordati per non passare nel dimenticatoio. Perché diversamente si rischia di perdere i valori dell’antifascismo che già in questi ultimi anni vediamo che stanno scivolando verso non dico un neofascismo, ma un a-fascismo e quindi si corre il rischio che tutte le cose poi siano uguali: dai fascisti, ai partigiani, ai liberatori dell’Italia".
Gabriele Acerboni