Folla in San Francesco. Il saluto più bello . Tutti i ’suoi’ ragazzi insieme sull’altare

L’omelia del vescovo Tardelli: "E’ stato un laico cattolico, che ha speso la sua vita con un impegno politico, umano e sociale di alta levatura". I giornalisti di Tvl hanno affidato il loro ricordo a Simone Gai. .

Folla in San Francesco. Il saluto più bello . Tutti i ’suoi’ ragazzi insieme sull’altare

Folla in San Francesco. Il saluto più bello . Tutti i ’suoi’ ragazzi insieme sull’altare

Tutti insieme sull’altare della chiesa di San Francesco: è il saluto più bello quello della ‘famiglia’ della Maic al suo presidente Luigi Bardelli durante la cerimonia funebre. Un "grazie presidente" detto col cuore: assistiti, familiari, operatori hanno voluto ricordare quella straordinaria figura che è stata ‘il Bardelli’, come molti in città lo chiamavano affettuosamente. Un filo rosso molto resistente quello che ha legato Bardelli alla sua Pistoia. E la città lo ha voluto ricordare accorrendo in massa al suo funerale, a suggellare quel legame che si può sintetizzare in due nomi: Fondazione Maic e Tvl. Non poteva mancare (e non è mancato) il ricordo dei giornalisti della televisione pistoiese, che hanno affidato a Simone Gai un messaggio affettuoso nel quale hanno promesso davanti a tutti che non dimenticheranno gli insegnamenti impartiti dal loro direttore, che non smarriranno la direzione indicata da quella bussola che per tanti anni ha guidato il modo di Tvl di seguire la cronaca cittadina.

Chiesa gremita, dicevamo. Nelle due cappelle da una parte numerosi sacerdoti della diocesi pistoiese, dall’altra il gruppo della Maic. In prima fila la famiglia, accanto e dietro le autorità: insieme al sindaco Alessandro Tomasi una larga rappresentanza della giunta, il presidente del Consiglio comunale, i consiglieri regionali del territorio, sindaci ed ex sindaci di buona parte della provincia. Tanti i volontari in divisa di Misericordia, Croce Verde e Croce Rossa, che ogni giorno collaborano con la Fondazione Maria Assunta in Cielo.

In apertura della cerimonia il vescovo Fausto Tardelli ha speso parole di elogio per Luigi Bardelli e le sue numerose attività.

"Gli dobbiamo affetto e riconoscenza – ha detto – per quello che è stato per la città di Pistoia e non solo. Luigi è stato un laico cattolico, che ha speso la sua vita con un impegno politico, umano e sociale di alta levatura. Una testimonianza di vita che è anche una testimonianza di fede a tutto tondo. Bardelli ha lasciato una traccia profonda in questa diocesi e di lui resta una grande eredità caratterizzata dalla sua straordinaria visione del futuro". Prima dell’inizio della funzione Tardelli ha letto una lettera del presidente della Cei, cardinal Matteo Zuppi e del segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana monsignor Giuseppe Andrea Salvatore Baturi.

Tanti i ricordi che si sono avvicendati durante e al termine del funerale, a partire dall’assistente spirituale della Fondazione Maic don Diego Pancaldo. Molto bello il ricordo della figlia Paola, che ha parlato di un Bardelli nel quale la figura privata e quella pubblica erano inevitabilmente fuse.

"Anche noi familiari – ha aggiunto – siamo stati dei mattoncini che hanno fatto parte di un disegno più grande, del suo disegno più grande. Il babbo lo avete conosciuto tutti bene: nella sua lunga storia ha toccato molte vite degli altri, raccogliendo tanti racconti. Lo avete conosciuto in tutte le sue facce e sono sicura che ognuno di voi ne porta un ricordo particolare".

A seguire la sorella Maria Chiara ha letto un testo scritto da lei poche ore prima, come se le fosse stato dettato dal padre. "Lo conoscevamo così bene – ha spiegato – che stamattina ho scritto di getto questa lettera immaginando cosa avrebbe detto il babbo al suo funerale". Un testo molto bello che, per chi ha avuto la fortuna di conoscere Luigi Bardelli, ricorderà molto i lunghi monologhi e le acute riflessioni di quel protagonista della vita cittadina di cui ieri pomeriggio si è celebrato l’ultimo saluto.

Davide Costa