NICCOLÒ GALLIGANI
Cronaca

Esplosione di colori al posto del muro grigio

Un volto nuovo alla scuola media "Leopardi" grazie al progetto didattico "Impronte di vita" con il coinvolgimento dei ragazzi con disabilità

di Niccolò Galligani

Donare una nuova identità alla scuola, coinvolgendo gli alunni in un’attività inclusiva. È stato questo lo spirito di "DoMani – Impronte di Vita", il progetto didattico della scuola secondaria di primo grado "Giacomo Leopardi" di Chiesina Uzzanese. L’iniziativa, che rientra tra i Progetti educativi zonali promossi e finanziati dalla Regione Toscana, ha infatti dato un volto nuovo alle scale interne che collegano il piano terra con il primo. E così il vecchio muro grigio si è trasformato in un’esplosione di colori in cui a trionfare sono le impronte dei protagonisti, gli alunni con disabilità, insieme a quelle dei propri compagni, dei docenti e del personale scolastico. Il progetto, approvato dal dirigente scolastico Lorenza Lorenzini, è stato curato dal team del sostegno e coordinato dalle docenti Alessia Marconi e Giada Gabbrielleschi, con la collaborazione del professore di arte e immagine Massimo Astore e del suo gruppo di lavoro. Le attività sono proseguite anche durante la zona rossa con i ragazzi per i quali era prevista la didattica in presenza, che si sono potuti così cimentare in un vero e proprio lavoro di squadra, rispettando i dovuti distanziamenti. E una volta che anche gli altri compagni sono tornati tra i banchi di scuola, sono stati proprio loro a traghettare e spiegare il da farsi, nel segno di un’inclusione a trecentosessanta gradi. Ne è rimasto piacevolmente colpito anche il sindaco Fabio Berti, presente all’inaugurazione dei giorni scorsi insieme al suo vice Lorenzo Vignali e ad Alessandra Bertocchini, in rappresentanza del Comitato genitori Don Milani e del Consiglio d’istituto, accolti da una piccola delegazione di docenti e di alunni che sono stati parte attiva. "Non posso che congratularmi per il bel lavoro svolto, - ha commentato il primo cittadino chiesinese, che con il Comune ha fornito parte dei materiali - continuate a dare colore alla nostra scuola con iniziative del genere". Ignaro che qualche istante dopo sarebbe toccato a lui lasciare la propria impronta così come hanno fatto tutti gli altri, studenti e non. Con quelle stesse mani che la pandemia impone di igienizzare e lavare più volte al giorno. Mani che questa volta si sono sporcate di tempera. Per una buona causa, per lasciare il proprio segno. Sposando a pieno quanto diceva Don Milani, che dà il nome all’istituto comprensivo di cui Chiesina fa parte e al progetto in questione: "A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?".