"Era semplice e buono, viveva la sua libertà" Prima il silenzio e poi gli applausi per Vannino

Centinaia di persone davanti alla chiesa di Spedalino per l’ultimo saluto ad Alessandro Egidio. Le parole di don Anthony

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Centinaia di persone, di tutte le età, erano già riunite davanti e dentro alla Chiesa del Cristo risorto a Spedalino in attesa dell’arrivo del carro funebre con la salma di Alessandro Egidio Gori, per tutti Vannino. Quando gli addetti al servizio funebre della Croce verde di Pistoia hanno estratto la bara, sotto il tiepido sole che illuminava la giornata di fine gennaio, tutti i presenti hanno assistito in rigoroso silenzio, poi mentre il feretro entrava in chiesa è scrosciato un grande applauso e su qualche volto sono spuntate le lacrime. Fiori bianchi e una sciarpa neroverde, i colori dell’Aglianese, depositati sul feretro, come ultimo omaggio a un concittadino speciale. La santa messa è stata concelebrata dal parroco di Spedalino Asnelli-Le Querci don Anthony Mennem e da don Paolo Tofani parroco di San Piero e Santomato. "La venuta di Gesù ha un solo obiettivo – ha detto don Anthony nell’omelia – far ritornare l’uomo alla vita eterna. Per il cristiano è la resurrezione dalla morte". Poi don Anthony, che guida la parrocchia dall’aprile del 2002, ha ricordato Vannino come simbolo della vita che può cambiare: "Il suo nome di battesimo era Egidio, Alessandro è il nome che gli è stato dato per volontà della mamma, tutti lo chiamavano Vannino dal nome del babbo. Lo conosco da 21 anni, mi hanno raccontato che all’inizio la sua è stata una vita da copertina, poi sappiamo come ha vissuto. Questo ci insegna come la vita di un essere umano può cambiare, per le circostanze o per propria volontà. Quando mi vedeva mi salutava sempre, una volta mi ha anche invitato a casa sua e ci sono andato. Era semplice e buono, viveva la sua libertà, ma non dava noia a nessuno. Preghiamo per l’anima di Alessandro perché il Signore gli conceda la pace eterna" ha concluso il parroco. E di nuovo è scaturito un applauso, come alla fine della celebrazione, quando il feretro è uscito di chiesa per essere trasportato al tempio crematorio. Fra i numerosissimi presenti, il fratello di Alessandro, Luigi, e la cognata, il sindaco di Agliana Luca Benesperi con la comandante della polizia municipale Maria Pignatiello, rappresentanti delle associazioni locali, l’ex sindaco di Agliana Marco Giunti. Tanti i compaesani, amici e conoscenti, arrivati anche dai comuni limitrofi. Al termine della messa molti hanno espresso al fratello e alla cognata cordoglio e vicinanza. Vannino era diventato il simbolo dell’uomo libero dai pregiudizi, che vive fuori dagli schemi e dalle regole, che può essere felice con poco: nudo e scalzo, con un solo drappo di stoffa attorno a fianchi e sempre in bicicletta, da Le Querci (frazione del comune di Pistoia al confine con Agliana e appartenente alla parrocchia di Spedalino) dove abitava, fino ad Agliana che aveva sempre frequentato e dove tutti gli hanno sempre voluto bene. Aveva 69 anni.

Era stato colpito da arresto cardiaco nella tarda mattinata di sabato scorso, mentre con la sua inseparabile bicicletta percorreva la vecchia Provinciale, vicino a casa. Immediati i soccorsi, ma le sue condizioni erano subito apparse molto gravi. Si è spento poco dopo l’arrivo al pronto soccorso del San Jacopo. Il sindaco di Agliana, Luca Benesperi, aveva invitato a esprimere il lutto cittadino ieri, durante i funerali, dalle 14 alle 16, per interpretare il sentimento dell’intera comunità aglianese, sinceramente addolorata. Un invito per rendere omaggio ad Alessandro Egidio Gori con le modalità che ognuno riteneva più consone, in segno di raccoglimento e rispetto. Vannino, per la sua eccentricità, originalità e simpatia ha saputo conquistare l’affetto di chiunque lo incrociasse per strada, al mercato o in vari luoghi di Agliana. Ma tramite i social e i video pubblicati da diverse persone, era diventato famoso anche oltre i confini regionali. Significative, al riguardo, le parole di don Mennen: "Molti non conoscono il sindaco, il parroco, oppure il maresciallo, ma tutti conoscevano Vannino". Un’icona che nessuno potrà mai dimenticare.

Piera Salvi