"Emozionato e triste sull’ultima corsa Copit"

Oggi Luigi Mussuto guiderà l’autobus delle 22.52 dall’ospedale alla stazione. "Quest’azienda è stata una famiglia per tutti noi"

"Quando girerò la chiave per spegnere l’autobus ripenserò a questi ultimi 25 anni insieme al Copit, ai colleghi, agli amici. Sarà emozionante, ne sono certo". Ore 22.52 del 31 ottobre 2021, oggi. Un mezzo marchiato Copit arriva a destinazione per l’ultima volta nella sua storia, lunga 52 anni. Alla guida Luigi Mussuto, da 25 anni dipendente Copit, che onorerà l’ultima corsa della storica azienda pistoiese sulla linea H dall’ospedale San Jacopo alla stazione. La corsa successiva sarà marchiata Autolinee Toscane.

"Quando mi hanno assegnato il turno di domenica ho capito che avrei guidato l’ultima corsa del Copit – racconta Mussuto –. Mi sono emozionato? Certamente. E altrettanto lo sarò domenica alla guida. Emozionato ma anche un po’ dispiaciuto, perché il Copit è l’azienda dove abbiamo lavorato per 25 anni ed è difficile pensare che il giorno dopo non ci sarà più".

Per gli autisti il lavoro non cambierà radicalmente, come ammette lo stesso Mussuto. La sensazione, però, è per tutto il resto si andrà incontro comunque ad una rivoluzione.

"Abbiamo guidato il bus col Copit e guideremo il bus con Autolinee Toscane, il lavoro per noi sarà lo stesso. Però non sappiamo se il resto cambierà, se tutto ciò che è intorno al bus cambierà, le condizioni di lavoro ad esempio. Chi lascia la strada vecchia sa cosa lascia ma non sa cosa trova. Fino adesso col Copit mi sono trovato bene, non sentivo il bisogno di cambiare".

Per quasi tutti gli autisti l’essere parte del Copit è andato oltre il far parte di un’azienda che garantisce lavoro: "Ho socializzato molto con i miei colleghi, è stata una bella avventura lavorativa che è andata oltre la mera professione. Certo, non tutti i giorni sono stati fantastici, abbiamo avuto le nostre difficoltà nei servizi, il lavoro è stato di anno in anno più complesso e i turni più duri. Ci siamo impegnati tantissimo come autisti per sopperire a tutte le problematiche logistiche in cui siamo incappati. E sicuramente continueremo a farlo anche da domani, sperando però che la nuova gestione non vada a renderci il lavoro più complicato di quanto non sia già. Il mio solo dubbio è questo, ma voglio essere ottimista".

Stasera, girata la chiave nel quadro per spegnere il bus, il Copit sarà un ricordo: "Io, come i miei colleghi, sento di avere dato tanto a questa azienda. Abbiamo sempre avuto a cuore i nostri passeggeri e li abbiamo trattati come fossero figli da portare a scuola o madri e padri da portare a lavoro. Era il nostro spirito, lo spirito del Copit". Uno spirito che da domani sarà storia.

Francesco Storai