REDAZIONE PISTOIA

E a Montale è già bagarre sul futuro dell’inceneritore

Il Pd locale "apre" alle proposte. L’opposizione: "Se non chiude è tradimento" .

Le tre proposte sul futuro dell’inceneritore di Montale, due per un ammodernamento del termovalorizzatore e una per la riconversione in un impianto per i fanghi civili, hanno subito alimentato la discussione politica. La prospettiva dell’ "ammodernamento" dell’impianto appare alle opposizioni (centrodestra e Insieme per Montale), come una netta virata rispetto alla "chiusura e riconversione" chiesta più volte da sindaci e consigli comunali della piana. mentre per il Pd di Montale le cose fondamentali, per valutare le proposte, sono la tutela ambientale e il mantenimento dei posti di lavoro.

"E’ un tradimento assoluto – dice la capogruppo di Insieme per Montale, Barbara Innocenti – si è parlato tanto di riconversione e ci ritroviamo ora con il mantenimento dell’inceneritore aggiornato alle moderne tecnologie. La riconversione si è trasformata in una proroga e non si sa per quanti anni, perché le aziende che investono vorranno garanzie sulla durata dell’impianto". Innocenti paventa anche un ampliamento. "Le proposte sono state presentate da autentici colossi del settore – dice – e mi pare impossibile che possano fare un investimento ingente senza la prospettiva di ampliare l’impianto". E pone una questione politica. "Quella di mantenere il termovalorizzatore e di ammodernarlo è una scelta politica – afferma – chi la fa deve assumersene la responsabilità, chi ha parlato per anni di chiusura e di riconversione ci dica che ha cambiato idea. Da parte nostra siamo sempre stati per la chiusura totale dell’inceneritore, perché Montale ha già dato in tutti questi anni; solo in subordine c’era l’opzione per la riconversione. E non si venga a dire che l’ammodernamento è l’unico modo per mantenere i posti di lavoro – conclude – perché programmando in modo serio si potevano riassorbire quei lavoratori in altro modo".

Anche il centrodestra è molto critico. "Noi chiediamo semplicemente – dice il capogruppo Lorenzo Bandinelli – che siano mantenute le promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale: invece qui si va nella direzione opposta. Se lo fanno si assumano la responsabilità della scelta di fronte ai cittadini. Quanto alle proposte aspettiamo di vederle, così come vogliamo anche vedere bene il piano dei rifiuti regionale. Comunque ce lo aspettavamo – conclude – visto che a livello regionale si invoca l’autosufficienza sui rifiuti. E un ampliamento non è affatto da escludere".

Di tono diverso il commento del segretario del Pd di Montale, Salvador Righi. "Condividiamo il percorso partecipativo come preannunciato dal sindaco – afferma – valuteremo le tre proposte ma i due punti che ci interessa salvaguardare sono la tutela della qualità dell’aria e la conservazione dei posti di lavoro. E poi, se ci fossero le condizioni, lavorare sulla possibilità che l’impianto possa diventare un volano per l’economia del nostro comune. E’ una questione delicata che non riguarda solo Montale, sarà fondamentale coinvolgere i comuni di Agliana e Quarrata e sentire quello che dicono i cittadini di Montale".

Giacomo Bini