Coronavirus. "Facciamo il tampone a domicilio". In azione gli sciacalli della paura

Molti casi segnalati. Nel mirino i più anziani. La forze dell’ordine "Telefonateci subito"

La polizia: "Al campanello rispondete che state chiamando il 113" (foto repertorio)

La polizia: "Al campanello rispondete che state chiamando il 113" (foto repertorio)

Pistoia, 26 febbraio 2020 -  Non conosce sosta lo sciacallaggio. C’è chi ha approfittato dell’allarme suscitato dal coronavirus per cercare di trarne vantaggio a discapito dei più deboli. Nel mirino ci sono, come spesso accade, i più anziani. Come in altre province italiane, anche la polizia di Pistoia informa che sono in corso accertamenti per segnalazioni di falsi operatori sanitari che, spacciandosi per incaricati dal servizio sanitario regionale, tentano di entrare in casa dovendo effettuare test tamponi sul coronavirus. Ma "nessun dipendente dell’Asl o della Croce rossa – si spiega dalle forze dell’ordine – può effettuare d’iniziativa visite domiciliari con tamponi per coronavirus. Si tratta di truffatori con tanto di tesserino di riconoscimento che fingono di essere stati mandati per prestare assistenza sanitaria a domicilio e per effettuare il tampone necessario per scoprire l’eventuale contagio. Anche i tamponi, come i tesserini sono fasulli: uno strumento per entrare in casa di cittadini spaventati e rubare contanti, gioielli e oggetti di valore". Nell’occasione si ricorda di non aprire mai la porta di casa a sconosciuti, anche se dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità o di altri Enti ed anche se in uniforme e muniti di tesserini.

Come sempre , anche in occasione del coronavirus nessun ufficio o ente pubblico invia dipendenti a domicilio. In ogni caso i veri funzionari preannunciano le loro visite tramite telefonate o lettere. Nessun dipendente di tali Enti può inoltre riscuotere o rimborsare al domicilio dei clienti importi per qualsiasi motivo. Quando allora, alla porta della propria abitazione dovesse presentarsi qualcuno come addetto sanitario indipendentemente dall’esibizione di un tesserino o al fatto che i soggetti vestano un’uniforme, sarà utile telefonare all’Ente dal quale l’addetto dice di dipendere o, più semplicemente, chiamare il 113 e drispondere a chi ha suonato il campanello che si aprirà la porta di casa solo dopo l’accertamento al 113: se si tratta di malintenzionati si allontaneranno immediatamente.

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