Convoglio in partenza con viveri e medicine

Lucchesi della Prociv raggiungerà il confine ucraino con tre volontari. Intanto prefettura e Società della salute al lavoro per un piano

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Ivano ha il fiato corto. Sono svariate ore che impila scatoloni. Disegna con le dita nell’aria forme geometriche astratte e incastri utili a caricare più cose possibili sui due furgoni che domani partiranno per l’Ucraina. Perché non ci sono centimetri di solidarietà da sprecare davanti ad un’emergenza umanitaria di una simile portata. L’idea di tutte quelle bocche da sfamare, l’immagine dei bambini da proteggere dal freddo e dalla neve ma anche delle persone malate rimaste senza cure toglie il fiato anche a chi è abituato a lavorare in situazioni estreme.

"Cibo, vestiti pesanti, coperte, medicine. Abbiamo di tutto, anche se di tutto non è mai abbastanza per gente travolta dalla guerra – spiega Ivano Lucchesi, presidente della Prociv-Arci di Chiesina Uzzanese, mentre elenca i beni di prima necessità raccolti con il Centro alimentare solidale –. Partiremo dalla sede di Massa e Cozzile venerdì mattina con due mezzi. Ciascuno porterà 12 quintali di aiuti. In questa prima missione sarò con tre volontari ovvero Francesco Bentivegna, Francesco Becagli e Duilio Bindi. A Bologna ci uniremo ad un terzo mezzo della Onsur Italia pieno di viveri. Ci attendono circa tredici ore di viaggio. Il percorso? Ce lo stanno cambiando di continuo per questioni di sicurezza. Siamo in contatto con la Farnesina e con l’ambasciata. Posso soltando dire che arriveremo su un territorio di confine dove ci aspetteranno persone fidate alle quali consegnare il materiale. Sono passaggi molto delicati".

Il convoglio non è ancora partito che già si pensa ad una seconda spedizione, per la prossima settimana, perché tante sono le cose da donare grazie alla generosità di famiglie, scuole, aziende e associazioni anche dal resto della Toscana. Eppure la catena solidale è iniziata appena una manciata di giorni fa. "Dopo aver parlato al telefono con gli amici di un’associazione ucraina con cui collaboriamo da quattro anni – continua Lucchesi –. Ci hanno raccontato che la loro gente stava scappando dalle bombe attraverso i sotterranei, senza medicinali, senza scorte. Non potevamo rimanere indifferenti. Ognuno di noi sta dando un contributo importante. Mariarosa Castelli, Rosi Riolo, Moreno Conti, Cristina Tuci, Alessandra Danesi... impossibile ringraziare tutti". Valdinievole e Pistoia si stringono così intorno al popolo ucraino preparandosi anche all’arrivo di almeno altre due famiglie, una con una bambina piccola. "È questione di ore – dice –, troveranno casa da alcuni privati".

Ma non si ferma neppure il lavoro delle istituzioni. Martedì scorso il summit con tutte le prefetture e il consolato ucraino, ieri pomeriggio invece il vertice delle prefetture toscane con il governatore Eugenio Giani per studiare anche un piano sociosanitario in chiave anti-Covid, forse contando sugli alberghi sanitari. Il tema da affrontare, del resto, è urgente sotto tutti i punti di vista sebbene il numero dei profughi che potrebbero raggiungere la provincia al momento sia piuttosto contenuto. Si tratta in generale di famiglie o di piccoli nuclei che si muovono in autonomia, spesso con l’auto, che contano su relazioni personali già presenti sul territorio. La prefettura di Pistoia però sta monitorando e preparando un piano da attivare all’occorrenza. Non si esclude l’ipotesi di sfruttare la rete dei centri Cas, ma adeguando gli spazi alla dimensione appunto famiglia. Il prefetto Gerlando Iorio ha convocato per oggi il Comitato per l’ordine e la sicurezza con la Caritas, i sindaci e gli albergatori per delineare l’entità del fenomeno e fare il punto con gli enti locali. Domani invece sarà la volta delle due Società della Salute: si incontreranno la presidente della Sds Pistoiese, Anna Maria Celesti, e l’omologo della Valdinievole, Alessio Torrigiani. "In accordo con tutti i sindaci della provincia – spiega la dottoressa Celesti – per coordinare le azioni da adottare in merito all’accoglienza dei profughi ucraini, sulla base di quelle che saranno le indicazioni stabilite da Governo, Regione e prefettura".

Elisa Capobianco