
Giuliano Sichi, ex tesoriere della Comunità montana Appenino pistoiese
Pistoia, 28 agosto 2014 - LA PROCURA di Pistoia ha chiesto il rinvio a giudizio per altri nove indagati nell’ambito del filone bis dell’inchiesta sul maxi ammanco prodotto dalla disciolta Comunità Montana. Il filone principale dell’inchiesta ha già portato a processo l’ex economo Giuliano Sichi, accusato di peculato e falsità ideologica per essersi intascato, secondo la pubblica accusa, oltre un milione di euro. I nove imputati sono due dirigenti e due revisori dei conti dell’ente, ormai disciolto e inglobato nella Provincia, quattro direttori che si sono succeduti alla guida della filiale di San Marcello della Cassa di Risparmio, che era il tesoriere della Comunità Montana, e il responsabile del centro tesorerie della Cassa. Secondo la Procura — titolare dell’inchiesta è il pm Luigi Boccia che ha diretto le indagini della Guardia di Finanza—, tutti gli imputati avevano gli strumenti di controllo, ma non li hanno utilizzati. Per tutti le accuse sono di di concorso doloso in peculato per omissione. Ognuno di loro, in base al proprio ruolo, avrebbe potuto esercitare un controllo sull’operato di Sichi ma, non facendolo, ha accettato il rischio che si producessero irregolarità contabili, come poi nei fatti è accaduto.
GLI IMPUTATI SONO: Rosa Apolito, 60 anni, di San Marcello, segretario generale e dirigente generale dell’area amministrativa dell’ente, Roberto Fedeli, 61 anni, di San Marcello, dirigente dell’ufficio tecnico urbanistico, Antonella Giovannetti, 56 anni, di Quarrata, revisore dei conti dal 2000 al 2006, e Alessandro Michelotti, 54 anni, di Pescia, revisore dei conti dal 2006 al 2011; gli ex dirigenti dell’allora Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia: gli ex direttori della Caripit di San Marcello Licio Umberto Erpichini, 58 anni, di Pistoia, Luciano Baldi, 65, di Pistoia, Gabriella Banti, 50, di San Marcello, e Valter Bernardi, 54, di Prato; e il responsabile del centro tesorerie della Caripit, Stefano Bertocci, 61 anni, di Pistoia. Michelotti è accusato, in concorso con il Sichi, per abuso d’ufficio. Secondo la Procura, dal 2008 al 2010, l’ex economo della Comunità Montana gli avrebbe fatto percepire una somma maggiore rispetto a quella che era stata stabilita nella delibera di nomina: 9mila euro invece di 5.681, procurandogli un ingiusto vantaggio e il Michelotti, sempre secondo l’accusa, avrebbe predisposto, per ogni anno, una fattura dove riportava l’importo maggiorato, mentre il Sichi provvedeva alla relativa liquidazione pur consapevole che si trattava di un importo non dovuto.