Il suo cuore si è fermato mentre dormiva, la scorsa notte: "Cari tutti – scrive la compagna Francesca sul profilo di lui, a nome anche del figlio Niccolò –, questa notte Franco ci ha lasciato, così, senza avvisaglie, senza dolore, semplicemente nel “sonno dei giusti” come si dice, nella sua amatissima Cutigliano nell’Appennino Pistoiese". E oggi, la sua "amatissima Cutigliano" piange, in Franco Nesti, un suo figlio e un grandissimo musicista italiano, un nome di assoluto prestigio nel panorama jazz. "Uno dei musicisti – scrive il giornalista Stefano Fabbri – che negli anni Ottanta hanno trasformato Firenze in una delle città della rinascita del jazz per poi esplorare le vie della musica anche attraverso la voce. Era allora una generazione di ragazzini a cui dobbiamo tanto, diventati poi professionisti apprezzati ovunque".
Una morte che ha lasciato tutti senza parole, avvenuta nella casa di famiglia, davanti al palazzo comunale di Cutigliano dove ogni anno l’artista, che suonava il contrabbasso, trascorreva l’estate. Franco, fratello di Titta, notissima e apprezzata vocalist, era nato a Firenze il 23 novembre del 1955, città dove ha vissuto, suonato e insegnato per tantissimi anni, poi si era trasferito a Padova da qualche tempo, ma continuava a tornare con frequenza nella sua Cutigliano. In questi giorni sarebbe stato impegnato nel Toscana Django Festival come docente, al fianco della sorella Titta, nelle lezioni didattiche di base. Immenso il tributo su Facebook mentre lo ricorda per noi Andrea Tonarelli, capogruppo di maggioranza nel Comune di Abetone Cutigliano: "Era una persona semplice e umile. Quando era fuori non vedeva l’ora di tornare a Cutigliano, sia lui che la sorella sono sempre stati molto legati al paese e infatti ci passavano, con grande piacere, lunghi periodi. "Da quando ho ricordi non c’è stata un’estate senza Franco e Titta, non sarebbe stato possibile. Se per qualche motivo non si vedevano, molti paesani iniziavano a preoccuparsi, quando poi c’era, iniziavano le interminabili discussioni sulla Fiorentina, di cui Franco era un focoso sostenitore. Il paese è orgoglioso di un concittadino così straordinario, come rappresentante delle istituzioni ne vado fiero e con me, Cutigliano tutta. Come Giacomo Puccini amava la Montagna, parlando con Franco credo di aver capito che sedersi nel bosco, magari sotto un castagno, ad ascoltare il vento, aiuti la mente a viaggiare. L’Amministrazione è fortemente dispiaciuta e porge le condoglianze alla famiglia e a tutto il mondo della Musica che ha perso una grande figura".
Andrea Nannini