Colpi a raffica nei vivai. Razziavano le piantine per portarle all’estero. Presi i tre della banda

Indagine dei carabinieri, tra video e intercettazioni: l’"oro" è l’acero rosso. Ai domiciliari con braccialetto elettronico: si tratta di giovani albanesi. Seminavano paura dal 2022. Rubate anche monete preziose e rame.

Colpi a raffica nei vivai. Razziavano le piantine per portarle all’estero. Presi i tre della banda

Colpi a raffica nei vivai. Razziavano le piantine per portarle all’estero. Presi i tre della banda

I colpi erano studiati con precisione. Prima gli appostamenti e i controlli, poi agivano, sempre loro tre. L’obiettivo, le aziende vivaistiche della piana pistoiese. Non solo quelle più importanti, ma anche i piccoli operatori, i cosiddetti conto terzisti. Lo scopo: fare razzie delle piantine, vasetteria per lo più, o comunque piante facili da trasportare, per essere caricate sui furgoni e poi portate all’estero, piazzate su un mercato che avrebbe reso un giro d’affari cospicuo. Tra queste quelle di sicuro più redditizie sarebbero state l’acero rosso, una specie particolarmente richiesta dal mercato e di sicuro valore. Complessivamente sarebbero state sottratte diverse migliaia di piante per un valore di qualche decina di migliaia di euro. Le indagini dei carabinieri di Pistoia sono state lunghe e complesse e hanno portato, ieri mattina all’alba, all’esecuzione delle misure cautelari: ai domiciliari sono finiti tre giovani albanesi, tutti trentenni, due dei quali domiciliati nella piana pistoiese e uno ad Altopascio. Per loro è stata disposta anche l’applicazione del braccialetto elettronico: sono accusati di rapina, ricettazione furto aggravato.

I primi colpi risalgono a due anni fa: non solo razzie nei vivai, ma anche furti nelle abitazioni e in altre aziende. Una decina i furti di rame messi a segno in altrettante ditte, sradicando gronde e tubi pluviali. In un altro caso, la banda aveva portato via da una ditta nella notte due mezzi, un autocarro e una macchina operatrice, utilizzati poi per rubare e trasportare le piante messe a dimora nei terreni dei vivai della provincia. In uno di questi blitz notturni, nel giugno del 2022, i tre, scoperti dal proprietario del vivaio, nel tentativo di fuga avevano persino preso a sassate l’auto dell’imprenditore, per cui sono accusati, tra l’altro, di rapina impropria. In un’altra occasione, durante un colpo in una casa, avevano portato via monete preziose, dal particolare valore, perché oggetti da collezione.

Le indagini dei carabinieri di Pistoia sono state molto articolate, durate circa un anno, e si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, appostamenti, e anche dell’analisi di telecamere di sorveglianza, sia quelle pubbliche sia quelle delle aziende vivaistiche. La refurtiva, in parte recuperata, è già stata restituita ai legittimi proprietari.

Quella dei colpi nei vivai, e del furto delle piantine, è un’attività portata avanti da bande organizzate che mirano, per lo più, a rubare le piantine ancora piccole, da trasportare all’estero, soprattutto in Albania, dove le stesse vengono poi fatte crescere e coltivate, con costi di produzione ridotti, per poi essere riportate nel mercato anche italiano, dove il prezzo di vendita è comunque elevato. Questo significa un danno doppio all’azienda vivaistica derubata, perché le piantine vengono sottratte quando sono ancora nella fase di crescita. L’imprenditore che le ha acquistate e ha sostenuto i costi di cura è costretto poi a ricomprarle per soddisfare il mercato, con il danno ulteriore del mancato guadagno della partita di piante già coltivate.

M.V.