GIACOMO BINI
Cronaca

Chiusura di Pontenuovo: “La situazione è grave”. I cittadini residenti firmano una lettera

“Un tragitto di 8 minuti ora ne richiede 40 e oltre. E non c’è più sicurezza”

Il cantiere di Pontenuovo, sulla Montalese. Non ci sono novità sulla riapertura

Il cantiere di Pontenuovo, sulla Montalese. Non ci sono novità sulla riapertura

Pontenuovo (Pistoia), 8 maggio 2025 – Sulla gravissima situazione della viabilità provinciale e in particolare della tangenziale est e della Montalese, interrotta da quasi sette mesi per la chiusura del ponte del Pontenuovo, abbiamo ricevuto una lettera scritta da Angelo Fragliasso, residente a Santomato, sottoscritta anche da Daniela Rafanelli, in nome del Comitato Civico di Santomato e da un gruppo di cittadini.

La lettera denuncia la «situazione di grave criticità che riguarda la viabilità nella provincia di Pistoia» che crea problemi quotidiani a migliaia di cittadini. “A Pistoia – si legge – una parte importante della rete stradale extraurbana versa in condizioni fortemente degradate. Una situazione che si è aggravata progressivamente, soprattutto dopo la cosiddetta abolizione delle Province, che ha lasciato molte aree in una sorta di limbo istituzionale. Il caso più rappresentativo riguarda la chiusura parziale, a tempo indeterminato (ma senza che i lavori siano mai cominciati), della Tangenziale Est, una via di collegamento strategica, la cui interruzione ha costretto il traffico pesante a riversarsi sulla Montalese, strada fondamentale per collegare il centro di Pistoia con Pontenuovo e Santomato. L’incremento dei mezzi pesanti ha causato il cedimento strutturale di un ponte (di meno di 10 metri) a Pontenuovo, determinando la chiusura totale del tratto. Le conseguenze sono pesantissime: interi quartieri isolati, con cittadini costretti a lunghi percorsi alternativi, spesso su strade secondarie di campagna inadatte al traffico attuale. Tempi di percorrenza che erano di 8-10 minuti si sono trasformati in tragitti di 30-40 minuti e anche oltre".

"Le strade alternative sono prive di condizioni di sicurezza: senza guardrail, senza illuminazione o catarifrangenti, costeggiate da profondi fossati, sono teatro di incidenti ricorrenti. Sono vie pensate per un traffico locale, e non per autobus e camion. A tutto ciò si sommano i continui rinvii sulla fine dei lavori. La riapertura, inizialmente prevista per dicembre 2024, è stata rinviata a febbraio 2025, poi a fine marzo, fino all’ultima comunicazione, che segnala ulteriori slittamenti a causa della non conformità del cemento rispetto al capitolato. Intanto, il disagio cresce e, in molti casi, si trasforma in frustrazione e rabbia da parte dei cittadini e, al momento, non c’è nessuna stima sulla riapertura. Questa situazione ha radici lontane: già negli anni ’90 fu bocciata una proposta di variante alla Montalese che avrebbe potuto prevenire molti degli attuali problemi. Una scelta politica che oggi si rivela miope, e di cui la cittadinanza paga le conseguenze”.

Oltre a Fragliasso e Rafanelli la lettera è firmata da: Marco Bartoletti, Daniela Bessi, Cristiano Breschi, Laura Dolci, Vanda Giani, Giulia Nesi, Sandra Salvini, Anna Maria Benedetti, Roberto Cimellaro, Cristina Barbera Scalici, Angela Scalici, Massimo Fedi, Margherita Vannucchi, Giancarlo Maria Liumbruno, Paolo Giovannelli, Elda Pagliai, Anna Pagliai ed Edoardo Nesi.  Giacomo Bini