Cgil critica: "Con troppi posti sarà il caos"

Si torna a parlare di assistenza agli anziani, soprattutto dei non autosufficienti e fragili. Dopo il via libero del consiglio comunale alla variante che prevede la costruzione di due nuove Rsa a Vicofaro da 80 posti letto ciascuna il dibattito si accende nuovamente. "Una scelta improvvida da tutti i punti di vista. 160 posti letto in più nel sistema delle residenze sanitarie assistenziali oltre i 701 già autorizzati tra zona pistoiese e quella della Valdinievole genererà caos, nessun posto di lavoro in più e nemmeno l’avanzamento del diritto dell’anziano non autosufficiente o la riduzione dei costi per le famiglie". Così Sandro Malucchi, segretario generale della Cgil Funzione Pubblica di Pistoia e Prato.

Secondo il sindacato infatti le 537 quote sanitarie garantite dal finanziamento pubblico del sistema sanitario regionale (pari a 10.584.270 euro l’anno per tutta la provincia, di cui 6.622.560 euro per Pistoia), non aumenteranno automaticamente con i letto in più. Poco probabile la riduzione dei costi. "Per ogni anziano non autosufficiente ospite di una Rsa pubblica o convenzionata la Regione Toscana e la Società della salute mettono a disposizione 54 euro. In Toscana gli anziani hanno diritto di scegliere la struttura in cui farsi ospitare – aggiunge Malucchi -. Con più strutture rischiamo lo svuotamento delle Rsa attuali a favore delle nuove con la conseguente perdita di posti di lavoro dato che non sussiste alcun obbligo al riassorbimento del personale eccedente delle Rsa che perdono ospiti". Secondo il sindacato di via Puccini "La situazione non è stata minimamente governata dagli amministratori di palazzo di Giano che cedono quote di governo diretto del servizio di assistenza e cura dei propri anziani a soggetti imprenditoriali esterni al territorio". "Di fatto - conclude il segretario di FP Cgil - si distrae il guadagno derivante dalle attività delle Rsa dalle realtà imprenditoriali locali, impoverendole di un finanziamento regionale certo, fisso e ricorrente. Una scelta sbagliata per il sistema, per i lavoratori e ininfluente per gli anziani".

Samantha Ferri