
Una manifestazione per chiedere la pace nella Striscia di Gaza
Grande sensibilità ed attenzione, anche in città, per le sorti della popolazione di Gaza: dopo mesi di inferno nella Striscia, non si vedono ancora soluzioni pacifiche e da più parti cresce l’attenzione per richiedere a gran voce di far rispettare i diritti umanitari, in special modo per i bambini. Un appello forte e diretto, nelle ultime ore, è arrivato dal Vescovo delle Diocesi di Pistoia e Pescia, monsignor Fausto Tardelli, affinché si trovi la strada opportuna per un cessate il fuoco.
"Il dramma delle guerre sconvolge le nostre coscienze – dice il Vescovo – e produce sofferenze immani, spezzando giovani vite, soprattutto quelle dei bambini innocenti. Quanto accade a Gaza ci angoscia profondamente: è insopportabile. Bambini, uomini e donne pagano un prezzo altissimo e ingiusto per la violenza di chi pensa addirittura di avere ragioni per sopprimere la propria stessa umanità e fare del male al prossimo".
Di fronte a questo scenario il Vescovo invita, con tutte le parrocchie, le associazioni ecclesiali e ogni credente a non lasciarsi vincere dal sentimento dell’impotenza, ma a rispondere con la forza della fede, attraverso momenti intensi di preghiera individuale e corale per la pace.
"Dobbiamo pregare con insistenza – continua – attraverso veglie, momenti di adorazione eucaristica, la recita del Rosario e durante le celebrazioni eucaristiche. Dalla nostra comunità si alza una voce corale, intensa e condivisa perché cessi il crepitio delle armi, gli animi si aprano al dialogo e al perdono, si trovino le vie della pace".
Oltre alla parte religiosa, c’è anche il mondo della scuola che si fa sentire in maniera decisa visto che ben 76 insegnanti del Liceo scientifico "Duca D’Aosta" hanno sottoscritto una lettera.
"In qualità di educatori che insegnano l’importanza della solidarietà, della pace e dell’inclusione – si legge nella nota diffusa dai professori – riteniamo ipocrita l’atteggiamento di chi fa finta di non vedere il massacro. Di fronte alla strage, non si può essere neutrali e, per questo, ci uniamo alle mille voci purtroppo inascoltate che, in tutto il mondo, chiedono da tempo l’immediato, totale e non temporaneo cessate il fuoco nonché la fine del blocco degli aiuti umanitari".
In mezzo ai banchi, intanto, spunta la richiesta della bandiera bianca esposta. "Domandiamo al Dipartimento di storia e filosofia di organizzare una lezione plenaria in cui si racconti agli studenti la storia che ha portato all’attuale tragedia – proseguono gli insegnanti – e che il Consiglio d’istituto si esprima per l’esposizione di un lenzuolo bianco, accanto alla bandiera della pace che sventola sulla nostra scuola, in testimonianza di solidarietà con il popolo di Palestina".
S.M.