Caso "Dok": barista non più ai domiciliari

Misura attenuata all’obbligo di firma. L’arresto dopo l’accusa di violenza sessuale

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Non è più agli arresti domiciliari il barman 28enne di Serravalle, accusato di aver violentato una ragazza minorenne all’interno del locale Dok di via Roma, in centro a Pistoia. L’attenuazione della misura cautelare, con disposizione di obbligo di firma alla Pg (ai carabinieri di Serravalle), è stata decisa dal giudice per le udienze preliminari Luca Gaspari, nell’udienza di giovedì mattina, dopo che si era svolto l’incidente probatorio nel quale era stata ascoltata la parte offesa. La richiesta di revoca degli arresti domiciliari era stata avanzata dal legale del giovane, l’avvocato Andrea Mitresi del foro di Pistoia, non sussistendo più a suo avviso le esigenze cautelari.

La vicenda, lo ricordiamo, era emersa con clamore i primi di settembre scorso quando era stata diffusa la notizia dell’arresto, su ordinanza cautelare, del barista. La violenza sarebbe avvenuta nel locale "Dok" di via Roma, poi posto sotto sequestro dalla Polizia di Stato "per l’acclarata, ripetuta somministrazione di bevande alcoliche a minori".

La ragazza, secondo quanto era emerso, sarebbe stata in compagnia di alcune amiche, anche queste minorenni, e a tutte sarebbero stati offerti alcolici senza che venissero loro controllati i documenti. Nonostante lo stato di alterazione della giovane, secondo l’accusa, sarebbe stata trascinata in un locale di servizio dove sarebbe avvenuta la violenza. Il giovane barman si è sempre dichiarato innocente.

M.V.