Caso Bruschi: "Non abbiamo debiti con nessuno"

La Giorgio Tesi Vivai interviene dopo il rinvio a giudizio per la vicenda: "Abbiamo sempre rispettato le leggi e lo dimostreremo"

Dopo il rinvio a giudizio di alcuni giorni fa, la Giorgio Tesi Vivai ss interviene sulla vicenda, attraverso il proprio legale, per chiarire alcuni punti, ritenuti fondamentali, che l’avevano spinta a stipulare degli accordi contrattuali con la Bruschi per salvaguardare l’integrità del compendio aziendale di quest’ultima e, naturalmente, di perseguire un proprio interesse imprenditoriale.

"La vasta eco di quanto accaduto nel corso di questi anni ha necessità di una chiara presa di posizione dell’azienda – sostiene Fabrizio Tesi – per dimostrare la correttezza del nostro operato nella vicenda Bruschi e devo dire che, finalmente, ci sarà modo di spiegare, sia in sede di giudizio che di fronte all’opinione pubblica, quanto sostengo e sosteniamo dall’inizio di questa sfibrante vicenda. Naturalmente rimane un po’ di amarezza per l’esito dell’udienza preliminare, ma siamo ancora più fiduciosi della bontà dell’esito finale".

"L’azienda Giorgio Tesi Vivai ss – si legge quindi nella nota diffusa ieri – ha chiarito che non ha posizioni debitorie verso chicchessia, soprattutto verso i creditori dell’impresa Bruschi. L’ingente sforzo della “Tesi”, sia personale che economico, che ha permesso, in questi anni, di mantenere in vita e pienamente commerciabili i vivai della società fallita (altrimenti destinati alla completa distruzione nel giro di pochi mesi), garantisce oggi ai creditori della Bruschi di poter soddisfare le proprie ragioni. Circostanza che non è smentita nè smentibile.

"L’azienda Giorgio Tesi Vivai ss – si legge ancora – , negli accordi presi con la società fallita, ha garantito la piena occupazione di tutti i dipendenti della Bruschi pagando loro anche gli arretrati e gli oneri previdenziali, fatto che ha riscontrato il plauso delle componenti sindacali che hanno valutato e supportato l’accordo. La Giorgio Tesi Vivai ss non solo ha mantenuto, ma ha anche “valorizzato” il compendio dei vivai Bruschi e questo non è il convincimento o il vaniloquio di una parte interessata – sottolinea l’azienda nel comunicato –, ma lo si legge negli atti della procedura concorsuale che riguarda la Bruschi, dove gli stessi giudici indicano che tale è stato l’apporto dato dalla “Tesi” ai Vivai Bruschi.

"Quali, poi – rileva –, fossero i reali valori delle aziende Bruschi al momento della stipula degli atti “incriminati”, lo ha fatto capire la stessa curatela del fallimento che, preposta per legge alla tutela della massa creditoria del fallimento, ne ha stabilito un valore dieci volte inferiore a quello indicato, originariamente, dai consulenti della Procura.

"Francamente pensavamo di avere tutti gli elementi in fatto e in diritto per poter addivenire a una sentenza di non luogo a procedere – e qui è l’avvocato Andrea Ferrini, legale della Azienda Giorgio Tesi Vivai, a intervenire nella nota – anche perché le pronunce del Giudice delegato del fallimento Bruschi e dello stesso Tribunale, interessatisi incidentalmente dell’azienda che qui assisto in merito alla questione del contratto estimatorio sul compendio dei vivai, si erano espresse in maniera del tutto collimante con le nostre tesi difensive e diametralmente opposte a quelle della Procura.

"La linea prospettata in giudizio dall’azienda, peraltro – prosegue l’avvocato Ferrini – , si inseriva nel solco della più vasta prospettiva difensiva portata avanti, ormai da molto tempo, dagli avvocati Andrea Niccolai e Sabrina Simone, nonché, per gli altri presunti concorrenti, dall’avvocato Lorenzo Zilletti e dall’avvocato Valerio Spigarelli.

Rimane, comunque fermo – conclude Ferrini –, il convincimento dell’Azienda di aver operato nel rispetto delle leggi e della correttezza imprenditoriale e si è certi che un ulteriore approfondimento dei fatti non potrà altro che confermare questo assunto dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, l’integrità e il buon nome della Azienda Giorgio Tesi Vivai ss, da sempre riconosciuti da tutti".

Red. Pt.