Capostrada, salta la prima "Le iscrizioni sono poche"

La scelta ufficializzata durante un incontro fra provveditore e sindacati. Ancora polemiche e la Cisl attacca: "Certi problemi vanno affrontati prima"

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Niente prima nella scuola primaria di Capostrada. La notizia definitiva è arrivata ieri mattina durante l’Incontro all’ufficio scolastico provinciale tra il provveditore ed i sindacati per una panoramica su assunzioni, personale in esubero e prime classi nella provincia di Pistoia. Il dirigente a capo degli uffici di via Mabellini, Nicola Neri Serneri, ha spiegato alle referenti dei sindacati scuola qual è, ad oggi, alla luce dei numeri che arrivano dalle iscrizioni, la situazione generale oltre, appunto, alla decisione di non far partire la prima classe a Capostrada a causa delle poche iscrizioni. Il numero dei bimbi non supererebbe le 15 unità come previsto dalla legge. "Le notizie andrebbero date prima che si prendano le decisioni – commenta Catia Fagioli della Cisl – Magari con il nostro apporto la prima a Capostrada non sarebbe saltata. Depauperare l’offerta formativa è sempre un danno, in questo caso le famiglie avevano scelto un tempo scuola preciso. Negare questa opportunità significa mettere decine di genitori in subbuglio". Sul caso sembra ci sia in corso un confronto anche con il ministero dell’istruzione attraverso il lavoro di parlamentari del territorio. A denunciare la situazione furono proprio le segreterie scuola di Cisl e Cgil.

"Si tratta di una situazione, come si può capire, molto grave e pesante che porta nei prossimi cinque anni alla mancanza di un intero ciclo di scuola elementare, in un plesso che per tradizione svolge un ruolo importante sul territorio raccogliendo bambini che provengono anche dalle zone limitrofe". Sono invece una ventina i docenti senza posto che comunque saranno ricollocati in altri plessi. Nel dettaglio sono quattro gli insegnanti delle scuole dell’infanzia che saranno trasferiti, dieci alla primaria, due professori alle medie e quattro nelle scuole superiori. Questi docenti perdono i posti perché rispetto alle classi concesse dal ministero risultano soprannumerari, cioè in eccesso, perché le sezioni all’interno della scuola sono diminuite a causa di un calo di iscrizioni. Sempre il totale delle iscrizioni ha portato l’ufficio scolastico provinciale a tagliare il numero di classi rispetto alle richieste dei dirigenti scolastici. Sotto questo aspetto si è concentrata la battaglia dei sindacati, perché meno sezioni comportano meno docenti e quindi la necessità per insegnanti e personale Ata di ricollocarsi in altre scuole. "Dovremo chiedere ulteriori chiarimenti sul personale – conclude Fagioli della Cisl – Il quadro non è ancora chiaro e, ripeto, vorremmo essere informati preventivamente delle scelte che si intendono compiere".

Michela Monti