Emergenza caldo, come proteggere i bambini

Il primario della Pediatria del San Jacopo Agostiniani mette in guardia le famiglie: "Alimentazione e vestiario sono determinanti"

Bambini si rinfrescano con getti d'acqua da una fontana (Ansa)

Bambini si rinfrescano con getti d'acqua da una fontana (Ansa)

Pistoia, 22 luglio 2022 - Emergenza caldo. Le recenti ondate di temperature infernali stanno causando seri problemi di salute sull’intero territorio, a livello sia individuale che sociale. Quando fa molto caldo la temperatura corporea aumenta per effetto sia dell’ambiente circostante che del metabolismo. Per mantenere la temperatura corporea a 37 gradi, questo carico di calore deve essere dissipato, grazie a un processo chiamato termoregolazione, che utilizza due strumenti principali: la vasodilatazione cutanea e la sudorazione. La preoccupazione per il protrarsi di questa situazione è tanta anche e soprattutto sul fronte degli effetti sui più piccoli. "Anche se chiunque può soffrire di malattie legate al caldo, alcune persone devono essere considerate più a rischio – spiega Rino Agostiniani, direttore dell’area aziendale Pediatria e neonatologia e primario della Pediatria del San Jacopo di Pistoia – in particolare neonati e bambini fino ai 4 anni di età, sensibili agli effetti delle alte temperature e non autosufficienti nella gestione dell’ambiente che li circonda e nel procurarsi liquidi a sufficienza".

Dottore, cosa possiamo consigliare alle mamme per proteggere i loro bambini?

"Quando le temperature sono estremamente elevate – risponde Agostiniani – è necessario ricordarsi di rimanere al fresco e di usare il buon senso. Occorre mantenere freschi i locali, aerare soltanto al mattino presto e di notte. I genitori devono controllare regolarmente le condizioni di lattanti e bambini piccoli e, se necessario, rinfrescarli delicatamente (doccia tiepida, panni umidi). I bambini, come gli anziani, devono bere abbondantemente: sollecitare i bambini a bere un bicchiere ogni ora, anche se non hanno sete. Inoltre dovrebbero consumare cibi freschi e leggeri quali meloni, cetrioli, frutta".

Altri consigli riguardano gli ambienti.

"I bambini non devono essere costretti tutto il giorno a casa neanche durante le giornate più calde. Dovrebbero uscire nelle prime ore del mattino e la sera e se possibile farli giocare nei boschi e nei parchi con tanti alberi, dove le temperature sono più sopportabili ed i valori dell’ozono più bassi. L’utilizzo di ventilatori o di aria condizionata non è di per sé un elemento negativo per la salute del bambino: è chiaro, tuttavia, che sarà necessario evitare repentini e violenti sbalzi di temperatura o il contatto diretto con una forte sorgente di aria su un bambino magari accaldato e sudato".

E se sudano troppo?

"L’abbondante sudorazione è una caratteristica fisiologica dei bambini. Di fronte ad un bambino sano che gioca, corre e salta normalmente, la comparsa di eccessiva sudorazione non è di per sé un elemento di sospetto che necessiti di indagini mediche. In presenza di eruzione o lieve irritazione delle zone maggiormente esposte al sudore, sarà sufficiente cambiare e lavare più frequentemente il bambino".

Per le famiglie, infine, un piccolo vademecum per la sicurezza. Il pediatra pistoiaese raccomanda di non lasciare mai i bambini incustoditi nelle automobili o in locali chiusi e nelle piscine aperte ed in spiaggia vanno protetti dal calore e dalle radiazioni solari con vestiti, copricapo, ombra, crema solare. Per il vestiario, si consiglia di tenerli il più possibile svestiti quando si è in casa, mentre quando si esce è opportuno usare abiti leggeri, chiari e larghi. Da non dimenticare che in caso di dubbi il punto di riferimento resta il pediatria di famiglia. Per quanto riguarda invece gli accessi in ospedale Agostiniani riferisce di alcuni bambini al pronto soccorso a causa di disturbi dovuti ad una "eccessiva esposizione al sole oppure a temperature troppo alte", ma senza differenze significative rispetto agli anni precedenti. "Come sempre basta il comune buon senso, che purtroppo non è dote così diffusa come dovrebbe", conclude lo stimato medico pistoiese.