Bullismo scuola Pistoia, il ragazzino pestato "ha una costola rotta e un trauma cranico"

La preside dell’Einaudi Pignolo: "Un vero agguato". Sembra che a guidarlo sia stato un minorenne di un altro istituto, già noto alla polizia

Bullismo a scuola a Pistoia (foto repertorio)

Bullismo a scuola a Pistoia (foto repertorio)

Pistoia, 5 ottobre 2022 - Sono gravi le condizioni del ragazzino di 14 anni picchiato a sangue da almeno tre minorenni all’esterno dell’Istituto Einaudi di viale Pacinotti nel primo pomeriggio di lunedì. Nel pestaggio avrebbe riportato la frattura di una costola ed un brutto trauma cranico. Le ferite sono state curate all’ospedale San Jacopo dove il 14enne sarebbe stato trasportato dai famigliari dopo la violenta aggressione, dato che in un primo momento il giovane si sarebbe allontanato autonomamente dal luogo dell’aggressione, senza richiedere l’intervento del 118: i dottori che lo hanno visitato e curato hanno stabilito per lui una prognosi di 30 giorni. Intanto, la Polizia ha iniziato a seguire il caso, visto l’assenza, almeno nella giornata di lunedì, di una denuncia formale da parte delle figure coinvolte in questa brutta vicenda. Nella mattinata di martedì agenti della Polizia di Stato sono stati a colloquio con i dirigenti della scuola Einaudi nel tentativo di risalire agli autori di questo brutale pestaggio: secondo le prime ricostruzioni, gli aggressori sarebbero stati almeno tre, tutti minorenni, di cui almeno uno studente di un altro istituto scolastico pistoiese.

«Siamo ancora sotto choc – ammette la preside della scuola Einaudi, la dottoressa Elena Pignolo – ed estremamente dispiaciuti di quanto accaduto e delle gravi condizioni di salute in cui si trova il nostro studente. Vogliamo vederci assolutamente chiaro in questa vicenda: è vero che il fatto è successo fuori dalla scuola, ma ciò non toglie che è stato colpito un nostro ragazzo e c’è la possibilità che uno degli aggressori sia, a sua volta, uno studente di un altra scuola pistoiese: per questo vogliamo attivare tutte le sinergie necessarie per scoprire i responsabili e fare in modo che questi fatti non accadano mai più".

Le conseguenze di salute per il 14enne sono già molto gravi, ma sarebbero state probabilmente anche peggiori se in sua difesa non si fossero gettati alcuni ragazzi di quinta superiore, che non hanno perso tempo e si sono buttati nella mischia per difendere il compagno di scuola sopraffatto dai tre aggressori.

«Ai ragazzi ho detto che avrebbero dovuto chiamare le forze dell’ordine – commenta ancora la preside Pignolo – ma loro mi hanno risposto che non c’era tempo per telefonare e sono intervenuti subito in soccorso del loro compagno per evitare il peggio. Siamo sconcertati da questo episodio così violento da non avere spiegazioni".

Nella zuffa, uno dei ragazzi di quinta superiore sarebbe sceso dall’auto, dove si trovava insieme al padre che era alla guida, per difendere il 14enne pestato: nel parapiglia avrebbe rimediato un forte cazzotto in faccia che gli ha fatto perdere un dente. La ricostruzione degli eventi parlerebbe, insomma, di una vera e propria spedizione punitiva premeditata, non di una rissa scattata sul momento. I tre giovani si sarebbero appostati vicino alla scuola con l’obiettivo di picchiare il 14enne in pubblico. La violenza del pestaggio è stata definita da più testimoni come "inaudita", con calci e pugni estremamente forti ai danni de l 14enne anche quando era inerme a terra dopo aver ricevuto i primi colpi. Il motivo di tanta violenza? Su questo nessuno riesce a pronunciarsi, anche se riesce davvero difficile immaginare motivazioni tali da portare ad un pestaggio così violento e organizzato a un ragazzino di prima superiore. "Stiamo facendo tutte le verifiche del caso – conclude la preside –, la scuola vuole andare in fondo a questo atto gravissimo. Nulla di quanto accaduto fuori dalla scuola deve assolutamente ripetersi in futuro".