
Botte al supermercato Il caso discusso anche in consiglio comunale "Problema di sicurezza"
Vania e Valeriano Votino , con i volti segnati dai lividi, hanno raccontato al notiziario di una Tv nazionale (Morning News di Canale 5) l’aggressione subita giovedì scorso da due minorenni di Montale. "Le famiglie dei due ragazzi non si sono neanche fatte vive con noi – hanno detto - nessuno è venuto a chiederci scusa, a questo punto sporgeremo senz’altro denuncia. I due ragazzi la sera stessa erano in giro per il paese". "Diverse persone mi hanno detto che vogliono andare via da Montale – rivela Fedele Votino, il babbo di Vania e Valeriano e fondatore del Supermercato che porta il nome della famiglia – avevano scelto di venire a risiedere qui perché era un paese tranquillo. Abbiamo deciso a spese nostre di installare altre telecamere e di intensificare la sorveglianza da parte delle guardie giurate". In effetti ieri l’altro una ditta specializzata incaricata dalla famiglia Votino ha installato nuove telecamere nel tunnel d’ingresso al negozio, proprio dove è avvenuta l’aggressione. Le telecamere che c’erano erano solo anti-taccheggio ed erano rivolte all’interno del supermercato, ora invece c’è bisogno di una videosorveglianza più ampia. E’ stato aumentato anche l’orario di servizio delle guardie giurate, la sera prima della chiusura, alla gelateria di proprietà dei Votino di fronte al supermercato. Intanto tutta la comunità di Montale è ancora sotto choc per quanto è accaduto. Se ne è parlato anche al consiglio comunale su richiesta del gruppo di centrodestra subito accolta con convinzione dal sindaco Ferdinando Betti. Unanime la solidarietà alla famiglia Votino e l’esigenza che la repressione non possa bastare e che si debba aprire una discussione sul fenomeno della violenza presente soprattutto in certi gruppi di adolescenti.
"Non posso entrare nello specifico del fatto avvenuto al supermercato – ha detto il sindaco Betti – che è all’attenzione delle autorità preposte, ho espresso personalmente la mia solidarietà alla famiglia Votino, però ci tengo a dire che Montale non è un paese allo sbando, che molte operazioni sono state fatte per la sicurezza in collaborazione tra Polizia Municipale e Carabinieri di Montale e che l’amministrazione ha investito per aumentare la videosorveglianza. Ma per una discussione approfondita con l’intervento anche di esperti siamo pienamente disponibili". "Attenzione che non è un episodio isolato – ha avvertito la capogruppo di Insieme per Montale Barbara Innocenti – è il culmine di una serie di episodi sempre più gravi che sono avvenuti, è un fenomeno inedito per il nostro paese, sono ragazzi di Montale, famiglie di Montale, abbiamo tutti noi il dovere di occuparcene. Non è solo una questione di repressione e di sicurezza, ma di assistenti sociali, di scuola di un rete di servizi educativi e sociali che viene a mancare. La paura è che una volta o l’altra tra una spinta e l’altra ci scappi il morto". "Il problema non è solo di sicurezza e di videosorveglianza – ha sostenuto il capogruppo del centrodestra Lorenzo Bandinelli – è un problema di carattere sociale. Non vorrei che si arrivi come succede a Prato che i privati debbano accollarsi le spese della sorveglianza". "Lavorando nel mondo della scuola – ha detto Salvador Righi del centrosinistra – vedo che segnali preoccupanti si manifestano già all’età di 14 anni".
Giacomo Bini