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Aziende sommerse da fango e rifiuti: "Serve subito aiuto per ripulire l’area"

Gli imprenditori di via Guido Rossa sono disperati: "I nostri clienti non possono aspettarci ancora"

Aziende sommerse da fango e rifiuti: "Serve subito aiuto per ripulire l’area"

di Giacomo Bini

Le aziende della zona industriale di Montale, ancora bloccate da montagne di fango, chiedono aiuto e un maggiore impegno delle istituzioni per liberare capannoni e strade da melma e detriti in modo da ripartire il prima possibile con l’attività. I tempi sono stretti perché il mercato internazionale non aspetta ed è in gioco la vita stessa della zona industriale colpita dall’inondazione, un comparto di 25 aziende con 500 dipendenti. Ieri c’erano alcune ruspe impegnate a rafforzare l’argine sull’Agna ma tra i capannoni, nelle fabbriche e nelle strade interne ancora fango, mucchi di rifiuti e rivoli d’acqua, e pochissimi addetti e mezzi a ripulire, spesso operai e titolari delle ditte o imprese da loro pagate.

"La zona industriale ha bisogno di aiuto – scrive sui social il Condominio delle aziende di via Guido Rossa – gli immobili sono pieni di detriti e fango e la strada principale completamente inagibile. Le nostre imprese hanno bisogno di aiuto per ripartire, occorre svuotare i capannoni dalle immense quantità di fango e detriti e ripristinare la viabilità sia comunale che interna al comparto e ciò va fatto in tempi brevissimi altrimenti le aziende non ripartiranno più, perderanno i propri ordini di lavoro e potrebbero rischiare di non farcela".

Da qui un grido di aiuto accorato e quasi disperato degli imprenditori della zona. "Facciamo un appello a chi può intervenire – dicono – alle autorità comunali e provinciale, al presidente Eugenio Giani, ai media, affinché si prendano provvedimenti immediati per inviare personale e si inizi a liberare in tempi brevissimi tutta l’area per dar modo a imprenditori e operai di ripartire con le attività e di evitare un ulteriore disastro". Fare presto a ripulire la zona è per le aziende una questione di vita o di morte. "Tante ditte di questa zona lavorano con l’estero – spiega Alessandro Paolacci della Creafil – e posso assicurare che se non si è riprende ad essere presenti sul mercato in poco tempo i clienti non ci aspettano e si rivolgono ad altri. Per questo bisogna ricreare almeno un minimo di accessibilità alle ditte della zona, una percorribilità delle strade e poi bisogna svuotare quei capannoni che ancora sono pieni di materiale rovinato. Non possiamo permetterci di stare troppo tempo bloccati. Siamo stati fermi anche quando c’era l’epidemia del Covid, ma allora era diverso perché eravamo fermi tutti, ora invece siamo fermi solo noi".

In effetti neanche a piedi è possibile passare da una parte all’altra della zona industriale dalla strada principale perché la via Guido Rossa, che corre lungo l’argine dell’Agna è ancora interrotta e non è possibile neanche usare il collegamento interno tra le varie traverse parallele costeggiate tutte dai capannoni. Nelle strade interne sono stati formati nei giorni scorsi dei lunghi cumuli di fango, alti tre o quattro metri, che impediscono di andare da una parte all’altra della strada. Dietro le montagne di fango si intravedono a volte portoni aperti con gente dentro, operai e imprenditori che si danno da fare per ripulire, in altri casi i portoni in ferro sono chiusi oppure sono accartocciati per l’urto subito dalla piena e fanno intravedere all’interno macchinari e materie prime distrutti che ancora nessuno ha provato a rimuovere. Le aziende chiedono un aiuto più intenso e rapido perché questa zona industriale continui a vivere. Il Comune ha accolto l’appello degli imprenditori assicurando in breve tempo un intervento in forze per rispondere alle esigenze delle imprese.