Autopsia e prelievi sull’anziana Al setaccio il suo appartamento

L’esame sul corpo di Ottavina Maestripieri sarà effettuato mercoledì. Focus sul cellulare del figlio. Gli inquirenti stanno anche verificando se dovessero mancare oggetti dall’abitazione della 90enne.

Sarà effettuata mercoledì mattina all’ospedale San Jacopo di Pistoia l’autopsia sul corpo di Ottavina Maestripieri, la donna di 90 anni trovata morta nel suo letto, giovedì primo giugno, nell’appartamento di via Claudio Monteverdi 39, nel quartiere residenziale che si trova oltre il ponte di viale Macallè. L’incarico è stato affidato dai sostituti procuratori Leonardo De Gaudio e Linda Gambassi ai medici legali Stefano Pierotti e Walter Calugi. Un esame da cui gli investigatori dei carabinieri, che stanno indagando sul caso, attendono risposte importanti per chiarire le circostanze in cui sarebbe avvenuta la morte della donna. Da giovedì sera, il figlio dell’anziana, Patrizio Ruscio, 60 anni, ragioniere, è stato raggiunto da un avviso di garanzia: l’accusa sarebbe quella di omicidio volontario. Sarebbe stato lui a trovare la madre morta nel suo appartamento e a chiamare i soccorsi del 118, la mattina di giovedì intorno alle 7,30. La prima ipotesi formulata dal medico del 118 sarebbe stata quella di un malore, una probabile crisi epilettica. Diversa invece l’ipotesi del medico legale intervenuto in un secondo momento su disposizione degli inquirenti. In particolare, la sua attenzione si sarebbe soffermata su un segno rilevato sul collo dell’anziana. Per questo è stato disposto l’esame istologico e quello tossicologico sulla salma, ma anche i prelievi ungueali sulle mani della donna, per chiarire ogni ipotesi, ovvero se ci siano, per ipotesi, tracce di pelle, strappate in un tentativo di difesa della vittima. Si tratta di esami delicati, ma importanti. Così come quelli che sono stati svolti sull’unico indagato, il figlio Patrizio Ruscio, che sarebbe già stato sottoposto al prelievo del Dna. Una cosa sembra finora certa: la morte dell’anziana risalirebbe a pochi minuti prima della chiamata al 118, effettuata dal figlio, che, interrogato dai carabinieri il pomeriggio di giovedì, ha sempre sostenuto di aver trovato la madre priva di vita nel suo letto e di aver chiamato i soccorsi.

Una posizione delicata quella di Ruscio, già sottoposto a detenzione domiciliare, dopo essere rimasto coinvolto nel giugno di due anni fa in un’indagine della Guardia di Finanza diretta dalla procura di Firenze. Nell’indagine veniva ipotizzata una tentata truffa ai danni dello Stato per circa 15 milioni di euro dopo il fallimento di sette società cooperative di trasporto. Ai domiciliari finirono anche tre imprenditori pratesi: il gip impose l’obbligo di dimora ad altri milanesi e a Patrizio Ruscio.

Giovedì mattina Ruscio aveva urgenza di parlare con la madre, come lui stesso avrebbe confermato agli inquirenti, e si è recato a casa sua molto presto, così però violando la misura cautelare a cui è sottoposto. Violazione che è stata ora notificata al Tribunale di Sorveglianza di Firenze. L’attività investigativa dei carabinieri si è dunque concentrata in questi giorni nella ricostruzione degli spostamenti di Ruscio, in particolare analizzando le celle telefoniche che il suo dispositivo avrebbe agganciato, poco prima di arrivare a casa della madre.

Ma soprattutto, gli investigatori hanno passato al setaccio l’appartamento di via Monteverdi, per fare un inventario di ciò che potrebbe mancare nella casa dell’anziana.

Nessuna ipotesi è esclusa dagli inquirenti, nemmeno quella di una rapina della quale l’anziana potrebbe essere rimasta vittima. Per questo, l’attenzione dei carabinieri si sarebbe concentrata nel ricercare oggetti di valore, come pure contanti e il portafoglio della donna.

Martina Vacca