Autobus, ancora disservizi. I nodi restano irrisolti

Grande caos alla stazione di Pistoia: calca di studenti, rotta una porta del mezzo. I genitori tornano a lamentarsi: "Promesse più corse, ma nulla è cambiato".

Autobus, ancora disservizi. I nodi restano irrisolti

Autobus, ancora disservizi. I nodi restano irrisolti

Proseguono le proteste di genitori e studenti residenti nella piana pistoiese per i problemi che riguardano il trasporto scolastico. Malgrado dal 10 dicembre abbia preso il via la nuova riprogettazione del tanto discusso T2, già ieri si sono verificati nuovi disagi sia per l’ingresso a scuola che per il ritorno a casa. Stando a quanto dicono le famiglie, i mezzi sono sempre troppo pochi i mezzi e i percorsi e gli orari non consentono l’arrivo in tempo a scuola. Le lamentele riguardano soprattutto i residenti sul territorio di Quarrata, comune più popoloso della provincia dopo Pistoia, con problemi più grossi per chi vive nelle frazioni di Valenzatico e Montemagno. Ieri il 58 che doveva arrivare da Casalguidi verso Santonuovo è partito con 24 minuti di ritardo, mentre il primo 13 è passato alle 6,55 per Barba e poi Stazione di Pistoia: troppo tardi, considerando l’orario di punta in cui il traffico costringe a percorrere interi tratti a passo d’uomo. Ma il guaio maggiore ieri si è verificato nella fascia del ritorno: alla stazione di Pistoia infatti si sono assembrati tutti gli studenti sia delle scuole del centro cittadino che dei plessi di viale Adua, altra nota dolente da quando c’è stata la rimodulazione di corse e orari.

A causa della calca, gli autisti all’inizio non riuscivano a accostare alla fermata, poi una massa di studenti si è affrettata a spintoni a salire su un mezzo, in modo talmente iruento che si è rotta una porta, facendo ritardare ulteriormente la partenza. "I ragazzi salgono in modo troppo impetuoso, i danni sono inevitabili" dicono da Autolinee Toscane. Ma sono molti i genitori che fanno presente quanto pochi siano i mezzi e per il rischio di restare a piedi una volta che l’autobus si è riempito, studenti e studentesse sono disposti a rischiare anche di farsi male, pur di salire. Continuano pertanto molte famiglie a doversi organizzare per portare a scuola o andare a riprendere i propri figli, quando non riescono a salire. "Abbiamo pagato l’abbonamento e poi ci tocca provvedere autonomamente – dicono molte mamme esasperate – qui si lede il diritto allo studio, perché non tutti possono prendere permesso al lavoro per andare a recuperare i figlioli alle fermate. Le scuole poi dopo i primi giorni dell’entrata in vigore del T2 stanno cominciando a non fare più concessioni sui ritardi, eppure i problemi restano".

Daniela Gori