
Il "filo" c’è (e lo chiameremo, semmai, ‘tratto’), ma scordatevi che sia ‘rouge’. Perché qui una narrazione scandita secondo gli schemi classici non c’è. Eppure, al diavolo la logica e gli schemi, c’è tanto, tutto di quel che basta a raccontare un mondo e tuffarcisi dentro. E riconoscersi, pure. Un mondo fatto di pochi colori, di segni, linee, ‘tratti’ appunto che diventano storie, che costruiscono ponti e connessioni e che nella sua semplicità parla a tutti, di tutti. È questo ciò che accade se si prova a raccontare Jonathan Calugi, 41 anni, disegnatore pistoiese che con quella stessa semplicità con cui lui tratteggia ha letteralmente conquistato alcuni dei giganti commerciali più ambiti come Google, Nike, Sony, The New York Times, Airbnb. Tanti anni a lavorare per il mondo e lo stesso tempo trascorso vivendo nella sua città, senza mai però che Pistoia raccontasse di lui. Fino a oggi, ma in particolare fino a domani (venerdì 13 ottobre) quando nelle Sale Affrescate di Palazzo Comunale aprirà (alle ore 18; fino al 5 novembre) la mostra "Attratti" immersione totale nel magico mondo di Calugi. "L’idea che sta alla base di questa mostra è forzare alla mia maniera il tema delle connessioni – spiega l’artista –. Porterò tante cose e tutte diverse, tutte sconnesse. Il titolo si riferisce in primis a quello che è il mio modo di esprimermi, la linea, il tratto, le forme, e poi allo scopo di questo appuntamento: collaborare, attrarsi appunto. Questa mia prima volta a Pistoia rappresenta un modo per lanciare un messaggio al quale tengo molto. È quello che riguarda il concetto di possibilità: non c’è bisogno di scappare, non bisogna per forza essere nel posto giusto, essere noi stessi a nostra volta giusti, si può anche essere sbagliati".
Integrati nella programmazione di "Attratti" ci sono intanto due appuntamenti: il 26 ottobre e il 2 novembre, quando si terranno due talk-workshop sia con le realtà più affini all’espressività di Jonathan sia coi ragazzi sul tema del riuso: "Tra le cose in mostra ci sono infatti alcune composizioni con scarti raccolti dal mio studio. Ci saranno tante pagine fotocopiate dei miei sketch, cose vecchie e cose nuove appositamente realizzate nel mio linguaggio. Insomma una raccolta casuale, senza filo conduttore, guidata totalmente dall’istinto. Il consiglio è prendere a esempio l’idea della perfezione ed essere già consapevoli che in questa mostra apparirà l’esatto contrario. Mi piace pensare che tutto stia accadendo ‘di cuore’, senza scaletta. Vorrei anche riuscire a coinvolgere le scuole in qualche iniziativa extra, spero di riuscire a vincere alcune fatiche legate alla burocrazia. Ci saranno poi anche le panchine di “Un altro parco in città“ con gli alberi, questo grazie all’aiuto offerto da Carolina Boccardi". Proseguono i progetti in giro per il mondo fra cui il murale per la riqualificazione dello Scalo Farini a Milano. A dicembre ci sarà un’altra mostra a Pistoia, alla San Giorgio: "Si chiamerà ‘Bonsai’ e sarà dedicata al concetto di rimanere piccoli".
linda meoni