
Infiniti gli attestati di cordoglio, vicinanza alla famiglia e riconoscenza per Antonio Vermigli, 72 anni, morto mercoledì 12 in seguito alla malattia che l’aveva colpito. "Il grande merito di Antonio – ricorda don Enzo Benesperi a lungo missionario in Brasile – è di essere entrato veramente in contatto con i poveri, gli esclusi, i senza terra. E quando entri a far parte della loro vita resti coinvolto, come lo era rimasto Antonio. Dall’assistenzialismo si deve passare alla promozione umana e così faceva Vermigli, coinvolgendo anche la politica. Infatti aveva stretto un rapporto di amicizia con il presidente del Brasile Lula Da Silva. Conoscevo Antonio da quando ero parroco di Seano, il suo paese di origine. I suoi primi contatti con la povertà sono stati in Africa, poi in Brasile". Don Paolo Tofani, parroco di San Piero Agliana e Santomato: "Vermigli mi ha dato tanto. Collaborando con lui ho incontrato persone di grande spessore, come don Luigi Ciotti, padre Alex Zanotelli, don Arturo Paoli e tanti altri. Incontri determinanti per le mie scelte a favore degli ultimi, degli emarginati dalla società. Erano le scelte di Antonio che io ho rafforzato nella mia attività pastorale anche in parrocchia. Con lui e attraverso Rete Radié Resch abbiamo aiutato tanti gruppi in Africa e in Brasile". Vermigli era stato responsabile nazionale della Rete Radié Resch e un riferimento per tutti coloro che sono impegnati nelle associazioni. "Ci ha lasciato un grandissimo ambasciatore di giustizia – dice il sindaco di Quarrata Gabriele Romiti –. Un uomo libero, un cittadino che ha preso sul serio la Costituzione, un cristiano che ha seminato amore e inquietudine in questo mondo troppo silente sui diritti universali. Ha permesso alla nostra comunità di ospitare tante persone, protagoniste della vita sociale, politica, culturale e istituzionale in Italia e nel mondo". "Non ti sono mancati coraggio, forza, la costanza di andare in direzione ostinata a difesa degli ultimi della Terra", le parole del sindaco di Agliana Luca Benesperi. "Un uomo giusto, appassionato e determinato come pochi – dice il deputato Marco Furfaro –, che ha speso la sua vita nell’impegno sociale a favore dei più fragili, dei migranti, dell’America Latina e contro le mafie. Il suo pensiero e la sua pratica saranno sempre una bussola. La Marcia uno dei suoi più grandi regali". Per la segreteria provinciale di Rifondazione Comunista: "Se ne va un costruttore di ponti tra culture diverse". Oggi al Polo tecnologico a Quarrata dalle 8 alle 15 il saluto pubblico. Alle 16 la messa in S.Michele di Vignole.
Piera Salvi