Anche dalla Cgil rilanciano l’allarme "Serve provvedimento straordinario"

Gioffredi e Brachi in coro: "Evitare divisione fra cittadini di serie A e B"

Anche dalla Cgil rilanciano l’allarme  "Serve provvedimento straordinario"

Anche dalla Cgil rilanciano l’allarme "Serve provvedimento straordinario"

Evitare una divisione fra cittadini di "Serie A" e "Serie B" per quanto concerne l’assistenza dei medici di famiglia che ha portato "ad una frattura fra persone e servizio sanitario". E’ questo il monito che lanciano, in maniera unitaria, il segretario provinciale della Cgil Daniele Gioffredi e quello di Spi-Cgil, Andrea Brachi, per l’emergenza legata alla carenza di medici di medicina generale. Prendendo ad esempio le ultime segnalazioni arrivate da montagna e Valdinievole, dalla Camera del Lavoro pistoiese si chiede a gran voce la necessità di investimenti a livello pubblico, contrastando anche alcune scelte prese dal governo nazionale. "Chiediamo da tempo quali soluzioni si possano attuare perché la sostituzione dei medici di famiglia e pediatri avvenga in tempi certi e senza lasciare vuoti inaccettabili – spiegano Gioffredi e Brachi – ma bisogna pur dire che non hanno vita facile questi professionisti. Lo abbiamo visto nel momento peggiore dell’emergenza sanitaria. E’ il momento di scelte coraggiose visto che questi professionisti sono i responsabili della cura globale della persona". Cgil e Spi-Cgil, pertanto, indicano quelle che sono le priorità per l’immediato futuro partendo dal ruolo delle "Case di Comunità".

"Serve un piano straordinario di assunzioni nel pubblico, non solo per coprire il turn over, ma per implementare le dotazioni organiche e procedere a nuove assunzioni – ammettono i sindacalisti della Cgil – col Governo che deve rimuovere la legge che impedisce le assunzioni nel pubblico impiego. Poi c’è da rivedere il percorso universitario, prevedere maggiori risorse per il SSN recuperando almeno gli oltre 27 miliardi tagliati negli ultimi dieci anni, rivedere la figura del medico e dei pediatri tornando ad abbassare il rapporto uno a mille pazienti e recuperare la centralità del territorio e dare risposte efficaci ai bisogni di salute. La frattura che si è creata è superabile solo se si modificherà il servizio. Perché continuando così le risposte rischiano di non essere appropriate e non ci possono più essere cittadini di serie A e di B".

red.pt