Era alla guida dell’ambulanza della Misericordia di Prato, in viaggio verso la Rsa di Porretta, dove quel pomeriggio avrebbe dovuto accompagnare un paziente, Giuseppe Ventura, 85 anni, di Prato, che era stato dimesso dalle cure intermedie del vecchio ospedale Misericordia e Dolce di Prato, quando perse il controllo del mezzo e finì contro un muro. Un incidente all’apparenza banale, avvenuto sulla via Porrettana all’altezza del Signorino, ma che costò la vita all’anziano. L’uomo, purtroppo, riportò un terribile trauma cranio e morì il giorno dopo all’ospedale di Pistoia, dove era stato prontamente trasferito. L’incidente avvenne il 18 novembre del 2021. Su quel sinistro, la procura di Pistoia, aprì un fascicolo, per omicidio colposo indagando il conducente dell’ambulanza della Misericordia. Giovedì mattina, il giudice per le udienze preliminari Luca Gaspari ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero Linda Gambassi che aveva diretto le indagini: i rilievi furono effettuati dalla Polizia Municipale di Pistoia.
"Così si chiude una vicenda che ha causato molto dolore a tante persone", ha commentato l’avvocato Federico Febbo del foro di Prato, difensore assieme al collega Michele Nigro sia dell’autista che della stessa Misericordia. "Durante le udienze preliminari – spiega l’avvocato Febbo – è stato possibile chiarire che l’autista aveva utilizzato tutte le accortezze, mantenendo una bassa velocità e essendosi accertato che il paziente fosse correttamente agganciato nella lettiga". Con tutta probabilità, l’incidente sarebbe stato causato da un colpo di sonno o da un malore. Sull’ambulanza viaggiava anche un volontario, che assisteva il paziente. Mentre l’autista rimase illeso. Intanto, i famigliari della vittima sono stati risarciti dall’assicurazione della Arciconfraternita della Misericordia di Prato.