Altro colpo di scena sulle funivie Stop alla Doganaccia-Croce Arcana

Parere negativo dell’Ansfisa al progetto di riqualificazione: la Provincia si è attivata per il ricorso al Tar

Altro colpo di scena sulle funivie  Stop alla Doganaccia-Croce Arcana

Altro colpo di scena sulle funivie Stop alla Doganaccia-Croce Arcana

Non è la funivia delle polemiche, quella che sta dividendo la nostra montagna da tutti i versanti (sia pistoiese che bolognese), ma è quella che doveva già essere tornata in funzione per far splendere nuovamente un collegamento apprezzato come quello fra Doganaccia e Croce Arcana, oramai chiuso dai primi anni Duemila. Fatto sta che, dopo annunci fatti a più riprese di inizio cantieri, appalti aggiudicati e date di fine lavori ipotizzate per l’estate dello scorso anno, tutto si è fermato e adesso arriva un nuovo colpo di scena: l’Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) lo scorso 6 maggio ha dichiarato il proprio parere negativo al progetto di revisione generale dell’impianto che è stato depositato alle autorità competenti.

La notizia, però, è filtrata soltanto nelle ultime ore dopo che l’atto è stato pubblicato sull’albo pretorio della Provincia di Pistoia, ente che ha la giurisdizione sull’impianto a fune. Un colpo basso alle prospettive di sviluppo dell’area non indifferente e che lancia segnali foschi per tutto il comparto. Adesso si apre tutto un altro tipo di iter visto che la Provincia si è immediatamente attivata per ricorrere al Tar, dando mandato ai legali che fanno parte dell’Avvocatura provinciale. Il percorso di progettazione e messa a bando dei lavori di ristrutturazione dell’impianto va avanti da anni e sembrava aver intrapreso la strada giusta a inizio 2021 quando il cantiere era stato affidato. Poi, però, un nuovo stop con ulteriore dilatazione dei tempi di consegna e, adesso, questa ennesima doccia fredda che si porta dietro altre conseguenze, la più grave delle quali è che si debbano restituire i soldi stanziati per l’intervento che era di 300mila euro per una durata complessiva dell’intervento di sedici mesi.

Originariamente, la funivia era unica che correva da Cutigliano fino alla vetta della Croce Arcana. Poi, per rimanere dentro gli stringenti parametri richiesti per la sicurezza, l’ultima parte del tracciato fu chiusa, facendo un’ampia rimodernizzazione della prima parte. Secondo il progetto, il nuovo collegamento con la Croce Arcana deve prevedere la trasformazione da funivia a seggiovia e la riqualificazione anche della stazione di arrivo e del rifugio Manzani e Cecioni con la realizzazione anche di un’aula didattica e di una terrazza panoramica.

Quest’opera rientra nell’accordo sottoscritto, a fine 2017, da Governo, Regione Toscana ed Emilia Romagna con lo stanziamento di poco meno di 16 milioni di euro che è stato rinnovato e confermato sul finire dello scorso anno. Adesso ci sarà da capire quelli che saranno i tempi di discussione del ricorso al Tar della Toscana per appellarsi alla decisione presa con il rischio, come detto, che si debbano restituire indietro le somme stanziate. Il tutto sapendo che, poco distante, ci sarà (o forse è più opportuno usare il condizionale) da costruire il nuovo collegamento fra Doganaccia, Lago Scaffaiolo e Corno alle Scale, ovvero quello che accende maggiormente la polemica in questo momento sulla nostra montagna.

S.M.