REDAZIONE PISTOIA

Al Moderno una riflessione sull’identità

Va in scena lo spettacolo "U*" del collettivo Crib che prende spunto da un fatto di cronaca. Appuntamento stasera alle 21

Un fatto di cronaca costituisce il punto di partenza per "U*", primo spettacolo del collettivo Crib, che stimola un’ampia riflessione sull’indeterminatezza dell’identità e sul significato delle categorie a livello linguistico e culturale. Nel novembre del 2016 nasceva in Canada Searyl Doty: è stato il primo bambino al mondo ad essere identificato come "U", undetermined (sesso indeterminato). Da questo fatto di cronaca parte "U*" che il collettivo Crib porta in scena stasera (alle 21) al teatro Moderno di Agliana (piazza Anna Magnani), con Beatrice Fedi, per la regia Roberto Di Maio. La direzione artistica è di Carolina Ciuti, musiche originali di Claudio Cotugno, direzione tecnica di Paride Donatelli, assistente alla regia Giuseppe Innocenti.

L’appuntamento è organizzato dal teatro Moderno in collaborazione con L’Asterisco-Arcigay di Prato-Pistoia, sarà allestito un punto informativo Arcigay. Al termine dello spettacolo il pubblico potrà incontrare la compagnia. Molti i riconoscimenti collezionati da Crib con questo allestimento. Progetto vincitore del bando "Movin Up spettacolo – Performing Arts 2017" del Mibact e del premio della critica "Direction under 30 - 2018 – Teatro sociale Gualtieri", creato nel 2018, in residenza presso L’Estruch (Sabadell) e La Caldera (Barcellona), nello stesso anno è stato presentato al Teatro sociale Gualtieri (nell’omonima città emiliana), al Nuovo cinema Palazzo (Roma), al Teatro Cavallerizza (Reggio Emilia). Nel 2019 è andato in scena a Carrozzerie not (Roma) e negli anni successivi al Festival Opera prima (Rovigo, 2020) e Hangar Teatri (Trieste, 2021). Nella presentazione di questo lavoro, collettivo Crib ricorda che, come spiega il filosofo Michel Foucault, "i soggetti trovano la loro realizzazione all’interno di rapporti di potere spesso fondati su dicotomie come bene-male, bianco-nero, giusto-sbagliato, donna-uomo. Se da un lato l’esistenza di categorie predefinite può essere letta come la volontà di riconoscere e nominare la realtà per poter stabilire una relazione dialettica con ‘l’altro’, dall’altro implica una relazione di dipendenza con etichette immobilizzanti. E se le categorie convenzionali di ‘maschio-femmina’, ‘uomo-donna’ non avessero più lo stesso valore?", è l’interrogativo su cui Crib ci porta a riflettere.

"Muovendoci in una dimensione indeterminata, guidiamo lo spettatore alla scoperta dell’identità di genere, del significato etimologico di parole spesso (ab)usate, provando a confutare retaggi culturali, limiti e giudizi. Attraverso i linguaggi del teatro – spiega il collettivo –, la performance, il gesto coreografato, le proiezioni video che sfaldano e attraversano il corpo, il suono, sfondiamo la quarta parete e ci rivolgiamo a coloro che, curiosi e dubbiosi, vogliano indagare nuove prospettive, immaginare uno spazio di mezzo, pronti a perdersi, trovarsi e (dis)orientarsi". Informazioni e prenotazioni al teatro Moderno: 0574.673887, [email protected].

Piera Salvi