
Addio ad Alberto Cipriani, un narratore di storie per Pistoia
Coerente, mai autoreferenziale, impegnato fino all’ultimo perché quella cura, attenzione, partecipazione profusa nei suoi studi non mancasse mai a dare corpo a quel nuovo aspetto, dettaglio, affresco della ‘sua’ Pistoia da divulgare. Per la gente, mai per se stesso, con quell’umiltà che lo portava spesso ad allontanare da sé la definizione di storico: perché ciò che lui s’intendeva d’essere era prima di ogni cosa narratore di storie.
È un lutto che appartiene a tutti quello della morte di Alberto Cipriani, ma che è in particolare condiviso dalla comunità degli storici locali che oggi tristemente fanno i conti con un’assenza che lascerà il segno.
"A lui dobbiamo molto, a partire dai suoi anni in Camera di Commercio, quando fondò la rivista Pistoia Programma – ricorda lo studioso Andrea Ottanelli, che con Cipriani ha cominciato a scrivere e collaborare già nel 1978 -, aprendo alla consultazione degli studiosi tutti la biblioteca e gli archivi della Camera. Le sue pubblicazioni hanno interessato ambiti dei più disparati, dalla vita quotidiana al cibo, fino alle ricerche sulle chiese pistoiesi, il fascismo. È stato membro della Società pistoiese di Storia patria e da anni nella redazione di Storia e città, partecipando con grande generosità e entusiasmo, insegnandoci come veramente si fa ricerca. Un intellettuale a tutto tondo con grande senso dell’amicizia, del rispetto e della coerenza. Ci ha lasciato un pezzo che uscirà nel corso di quest’anno su un volume che stiamo curando, un libro fotografico su Pistoia per il quale lui ha scritto l’introduzione. Come sempre colta, attenta e partecipe".
E di esemplare coerenza parla anche un altro amico e collega, Claudio Rosati, che lo definisce servitore civile: "Anche quando si occupava di cultura lo faceva con l’intento di restituire la passione che lui ha avuto per la città e che ha esercitato nei suoi studi. Non si definiva storico, ma narratore di storie col piacere di dare agli altri. Una persona sempre appassionata di grande equilibrio, scalfito in nessun modo dagli anni che passavano". Tra gli ultimi impegni e certamente tra i più duraturi, quello con l’Università del tempo libero, oggi Università Vasco Gaiffi, di cui fu a lungo presidente. "L’Università tutta – dice l’attuale vertice, Andrea Fusari – accoglie con grande dolore questa notizia. Cipriani fu tra i fondatori di questa realtà, storico docente dal primo anno di corso e poi presidente. Per noi un punto di riferimento, la cui vicinanza anche dismessi i panni di presidente ci ha sempre rincuorati".
linda meoni