"Acqua potabile, stop agli sprechi"

Siccitià: ordinanza del sindaco Marmo in vigore fino al 30 settembre. Previste multe fino a 500 euro

Migration

Vietato su tutto il territorio comunale usare l’acqua dell’acquedotto per scopi diversi da quelli strettamente igienico sanitari. È quanto si legge nell’ordinanza del sindaco di San Marcello Piteglio, Luca Marmo, in vigore dal 17 giugno e che rimane valida fino al 30 settembre. L’emergenza idrica, in un periodo in cui le temperature sono particolarmente elevate, e lo saranno ancora nei prossimi giorni, la necessità di risparmiare l’acqua diventa improrogabile.

"L’ordinanza – spiega il primo cittadino – è stata richiesta dall’Autorità Idrica Toscana a tutti i sindaci, vista la situazione di poco rifornimento a sorgenti e invasi legata alle scarse precipitazioni, sia nevose che piovose, che ha caratterizzato i mesi scorsi. Sul nostro territorio i punti di prelievo – prosegue nella sua analisi Luca Marmo – sono numerosi: tra invasi, polle e sorgenti non siamo in una situazione critica come diverse aree del nord, non è comunque il caso di buttarsi il problema dietro le spalle.

"La Montagna – prosegue Marmo – ha ancora un suo margine di tranquillità, ma ripeto l’appello a non sprecare acqua: se, come pare, permane la situazione di scarse o inesistenti precipitazioni, potrebbe diventare critica. Per quanto riguarda le perdite, che inevitabilmente si verificano vista la lunghezza della rete, il gestore del servizio idrico ha messo in atto un percorso importante di investimenti per ovviare al problema, i miglioramenti rispetto agli anni trascorsi sono visibili e di fatto, l’acqua non è mai mancata. Rimane peraltro vero – osserva ancora il sindaco – che questo percorso è ben lungi dall’essere terminato, i chilometri di rete sono tanti e le abitazioni molto spalmate su un territorio di dimensioni notevoli. Gaia sta facendo quanto è possibile per individuare e sanare le perdite, ma il lavoro vedrà i suoi frutti in un arco temporale ancora da definire. Quando il servizio era ancora in capo ai Comuni, la capacità d’investimento era ben più modesta e i problemi si verificavano con maggiore frequenza. Mi sento di dire che quello di Gaia non è un cattivo lavoro e il costo è accettabile. Se il servizio devesse tornare pubblico, ma l’ipotesi non è da prendere in considerazione, i costi lieviterebbero".

Le sanzioni previste nell’ordinanza vanno da 100 a 500 euro e il controllo su eventuali usi impropri è affidato alla polizia Locale. Intanto bisogna prendere nota che dal Lamma non sono previste precipitazioni per i prossimi dieci giorni e che la portata dei fiumi è diminuita dal 30 al 40 per cento. Forse sarebbe il momento, per quanto possibile, pensare a costruire nuovi invasi.

Andrea Nannini