ANDREA MARTINO
Sport

Juan Cuadrado, dono nerazzurro: "La vita è il più grande regalo"

Il numero undici colombiano: "Sto recuperando la condizione, ma sono già pronto a dare il mio contributo"

Juan Guillermo Cuadrado, 37 anni. Fotoservizio Mattia Del Punta

Juan Guillermo Cuadrado, 37 anni. Fotoservizio Mattia Del Punta

Trentasette anni e non sentirli. "Perché la vita è un dono, ogni giorno vissuto è un regalo e come tale deve essere vissuto: con il sorriso, l’allegria e un grande senso di responsabilità verso le persone che ci stanno intorno". Bastano queste parole per tratteggiare il ritratto di uno dei "campionissimi" che il Pisa Sporting Club ha aggiunto all’organico chiamato ad affrontare la Serie A dopo 34 anni di assenza. Juan Cuadrado si è presentato così nel media day organizzato dalla società nerazzurra, dopo aver già dato un piccolo saggio delle sue qualità negli scampoli di gara disputati nelle prime due settimane di campionato.

"Quando mi si è presentata la proposta del Pisa – ha spiegato il cursore colombiano –, mi sono confrontato con la mia famiglia, che è il bene più prezioso che possiedo. Una volta che abbiamo deciso che il nostro futuro sarebbe stato ancora in Italia, mi sono incontrato con i direttori Vaira e Corrado e nel giro di pochi giorni abbiamo chiuso la trattativa".

Il nuovo numero 11 nerazzurro si è confrontato anche con Alberto Gilardino: "Ho trovato un uomo più maturo e consapevole delle proprie abilità rispetto al centravanti incontrato in campo, quando ancora giocava. Mi ha spiegato nel dettaglio le sue idee tattiche e mi ha fatto comprendere quanto spazio avrei potuto ritagliarmi in questa squadra".

D’altronde Cuadrado non intende nascondere i suoi obiettivi personali: "Il mio desiderio è proseguire a giocare su alti livelli fino a che ne avrò l’opportunità, inseguendo anche il sogno di strappare la convocazione in nazionale per poter disputare la Coppa del Mondo della prossima estate. So benissimo che raggiungerò questo traguardo soltanto se riuscirò ad aiutare i compagni e la società a centrare l’obiettivo della salvezza in Serie A".

Dopo essere approdato in nerazzurro da svincolato, l’ex giocatore dell’Atalanta ha approfittato della sosta della Serie A per recuperare la condizione fisica: "Credo di essere attorno all’80% della forma, quindi mi sto avvicinando al top. Ma indipendentemente da ciò, sono pronto a dare il mio contributo in qualsiasi modo mi verrà chiesto dal mister: da titolare o come subentrato non fa differenza, l’importante è dare sempre il massimo". "El panita" strizza l’occhio anche a un altro traguardo individuale molto prestigioso: "Sono molto vicino alle 400 presenze in Serie A (adesso è a quota 397, ndr), ma se devo essere sincero neppure ne ero a conoscenza: sono stati amici e familiari a farmi notare questo dettaglio di cui vado ovviamente molto fiero".

Ma è l’umiltà la cifra principale: "In Colombia ho inaugurato una fondazione che segue quotidianamente ragazze e ragazzi, togliendoli dalla strada e provando a fornire loro un futuro. È il successo di cui vado maggiormente orgoglioso".

M.A.

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