ANDREA MARTINO
Sport

Il ritratto. Akinsanmiro?. Non solo corsa

Gamba, dinamismo e un coraggio smisurato. Con queste poche pennellate possiamo tratteggiare l’identikit di Ebenezer Aninsanmiro: un quadro dalle tinte...

i tifosi espongono striscioni chiedendo uno stadio migliore

i tifosi espongono striscioni chiedendo uno stadio migliore

Gamba, dinamismo e un coraggio smisurato. Con queste poche pennellate possiamo tratteggiare l’identikit di Ebenezer Aninsanmiro: un quadro dalle tinte forte, vivide, ben distribuite sulla tela. Il ventenne nato a Lagos, la capitale della Nigeria, è quanto di più vicino possiamo immaginare alla metafora del "motorino del centrocampo". Di proprietà dell’Inter, nella scorsa stagione è stato uno dei pochi elementi a non naufragare nel tormentato campionato della Sampdoria. Akinsanmiro per tutti gli allenatori che si sono avvicendati sulla panchina blucerchiata è stato un punto di riferimento tattico e atletico: sono state ben 35 le presenze accumulate nella stagione regolare, senza scendere in campo nella doppia sfida playout contro la Salernitana. Il centrocampista nigeriano si è disimpegnato stabilmente sulla trequarti della Samp, all’interno di due impianti tattici principali: il 3-4-2-1 e il 4-2-3-1. Destro naturale, ha una buona tecnica individuale e un’ottima rapidità di base nella gestione del pallone tra i piedi e nel pensiero. Anche a livello fisico siamo al cospetto di un calciatore che sa farsi rispettare nei duelli con gli avversari, persino negli scontri aerei nonostante non sia un marcantonio (184 centimetri). L’aspetto da curare maggiormente nel suo percorso di crescita è legato alla gestione del pallone.

M.A.

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