SAVERIO BARGAGNA
Sport

IL CAMBIO DI PASSO

All’andata fu match-svolta. Ad Ascoli sarà ancora battaglia

di Saverio Bargagna

Si apre oggi l’ultimo grande atto del campionato: in una stagione che possiamo dividere in tre trimestri – inizio, centrale e finale – si entra, con l’impegno di Ascoli, nell’ultima e decisiva fase. Il traguardo si inizia a intravedere in lontananza poiché mancano soltanto 66 giorni alla destinazione ultima: 13 partite (5 in casa e 7 fuori); sette scontri diretti per i playoff e sei match per tenere a bada chi dalle retrovie prova a rialzare la testa. In media si disputerà una partita ogni 5 giorni: quanto basta per rendere fitto e intricatissimo il rebus Cadetteria. Un mosaico reso ancora più incerto (pagina in cronaca) dalla variabile Covid che ha colpito l’attaccante Vido - foto a fianco. Il bomber – così come Birindelli (precauzione) e Mazzitelli (squalificato) – non è neppure partito per le Marche.

Al netto della pandemia e dei suoi guai può apparire prematuro guardare troppo lontano: i 39 punti in palio da qui a fine stagione possono – come ama ripetere Alessandro Borghese in "Quattro ristoranti" – confermare o ribaltare il risultato. Eppure, la conclusione della fase centrale della stagione ci permette di tracciare una prima linea: alla 13esima giornata (virtualmente al termine del primo trimestre), il Pisa si trovava in decima posizione in classifica, a tre punti dai playoff e a più quattro dai playout. La fase centrale non ha spostato troppo gli equilibri complessivi: la compagine di D’Angelo è ancora decima, ma stavolta con 4 punti di distanza dai playoff e sei dalla zona spareggi per la retrocessione. Come a dire: se il rendimento nerazzurro dovesse restare invariato anche in questo lunghissimo rush finale ciò sarà più che sufficiente per una salvezza tranquilla, ma non abbastanza per garantire l’accesso alle prime otto posizioni nelle quali (fra l’altro) non siamo mai entrati.

In un simile contesto si inserisce la trasferta odierna di Ascoli. Proprio come all’andata questa complicato impegno può rappresentare la svolta. A dicembre il successo targato Vido-Birindelli (proprio i due assenti di oggi) segnò una rivoluzione: da allora Gucher e soci si misero alle spalle il periodo più buio. I marchigiani vennero all’Arena – esattamente come oggi – con l’acqua alla gola e infatti fu una vera battaglia. Il copione rischia di essere il medesimo anche questo tardo pomeriggio. L’auspicio è che, come a dicembre, Ascoli rappresenti il punto di una nuova potente accelerata, necessaria soprattutto in trasferta laddove il Pisa è quindicesimo in graduatoria. E’ proprio lontano dall’Arena che bisogna iniziare a fare punti.

I nerazzurri hanno numerose armi in più rispetto al recente passato: in primo luogo una rosa di 22-23 elementi intercambiabili che rendono più agevole la gestione delle forze e la possibilità di svoltare a partita in corso, Covid permettendo si intende. Un vantaggio che D’Angelo ha sfruttato più volte quando il calendario si è fatto più intenso. L’altro, non indifferente motivo di ottimismo, è legato alla consapevolezza di avere valori da alta classifica. La crescita dei singoli è stata evidente: da Mazzitelli a Birindelli; da Caracciolo a Gori, il tasso complessivo si è elevato. Ora tutto ciò deve far lievitare anche la classifica così da raccoglierne frutti più maturi e succosi.