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Pisa, 21 novembre 2020 - Non poteva sbagliare il Pisa quel 29 aprile di 39 anni fa a Reggio Calabria, penultima sfida esterna dei nerazzurri contro la Reggina. La sapeva bene il Presidentissimo Romeo, alla prima stagione da patron del glorioso Sporting Club, che all'inizio dell'anno aveva promesso senza mezzi termini quella promozione in B che rischiava di sfuggirgli a pochi metri dal traguardo. Non importa se quello contro i calabresi fosse un vero e proprio scontro al vertice. E nemmeno che sulla panchina calabrese sedesse un giovane tecnico emergente, destinato a far parlare a lungo di sé come Franco Scoglio.
Il Pisa arrivava da due ko consecutivi, il secondo dalle ripercussioni potenzialmente pesantissime su tutto l'ambiente. Perché, dopo un derby con il Livorno perso all'Arena (quello deciso da Vitulano) c'è un modo solo per cacciare nubi e potenziali contestazioni: vincere subito. Proprio per dare la scossa Romeo, in settimana aveva anche esonerato Seghedoni, chiamando sulla panchina nerazzurra Meciani, quarto allenatore di una stagione tanto travagliata quanto trionfale. Anche se quel pomeriggio a Reggio Calabria il Pisa e a caricarsi la squadra sulle spalle fu Caio Di Prete che decise la sfida con un gol in apertura di ripresa (13') che ammutolì il futuro “Granillo”. Da lì ripartì anche la rincorsa alla B con il trionfale epilogo di Pagani.
Per il professor Scoglio, invece, quasi un cattivo presagio di quello che sarebbe accaduto negli anni a venire. L'ex tecnico del Genoa e idolo della tifoseria rossoblù, prematuramente scomparso nel 2005, infatti, contro il Pisa masticherà sempre amaro: un pari e una sconfitta alla guida del Messina nell'86-87 (1-1 e 3-1), di nuovo ko con il Bologna nel '90 (1-0 per il Pisa all'“Dall'Ara”) e con l'Udinese nel '91 (1-0 per i nerazzurri al “Friuli”). Andò un po' meglio nel '93 quando “Il Professore”, alla guida della Lucchese, impattò 1-1 all'Arena.