GABRIELE MASIERO, ANDREA VALTRIANI
Pisa

Britaly Post e le sorelle-fantasma. Petroni guida un arcipelago di carta

Società controllata da altri e fondata da un’anziana prestanome

Fabio Petroni, presidente del Pisa

Pisa 5 agosto 2016. Un'ottantacinquenne responsabile per un solo giorno insieme a Fabio Petroni e al figlio Lorenzo di Britaly Post Ltd, la società inglese proprietaria del Pisa e che risulta essere controllata da Terravision London Finance Ltd, una delle società dell’arcipelago Terravision con sede a Londra. L’arzilla signora, dimessasi subito dopo, altro non è che una prestanome che con le stesse modalità avrebbe fondato un’altra dozzina di società inglesi. Le informazioni, aggiornate al mese di maggio e reperibili sul sito specializzato www.endole.co.uk, non rivelano nulla di penalmente rilevante ma, alla luce del caos societario esploso a Pisa, comunque qualcosa su cui vale la pena accendere i riflettori.    Il giornale online voluto da Petroni è pensato per chi si sposta tra l’Italia e l’Inghilterra (Terravision è la compagnia di trasporti low cost che trasferisce i passeggeri dagli scali aerei alle città) ma è anche l’unica società (almeno quella inglese perché la gemella italiana è al centro dello scandalo) che non è finita sotto la lente dell’autorità giudiziaria italiana che sta indagando sulla presunta bancarotta fraudolenta costata gli arresti domiciliari al presidente nerazzurro. Però a leggere le carte la società risulta essere poco più di una scatola vuota e nata con un capitale sociale di appena una sterlina.

Un po’ poco per gestire un club professionistico di calcio ad alto livello. Potrebbe rassicurare il fatto che Britaly sia controllata da Terravision London Finance Ltd, azienda di trasporti con 223 dipendenti rilevati al maggio 2015 e un conto in banca di 309 mila sterline (più o meno 260 mila euro) e un capitale sociale di poco più di 9 milioni di euro. Il probelma però è che il proprietario della società è John Edward Walker e Fabio Petroni risulta un socio dimissionario dal 2009. E’ un fatto però che questa società fino al 6 marzo scorso era interamente proprietaria di Britaly Post, tocca a Petroni spiegare ai pisani se è cambiato qualcosa nei mesi successivi e come.

Peraltro Terravision London Finance Ltd risulta di proprietà di C&C Londinium Ltd, che a un esame più approfondito non sarebbe più attiva. Giova sottolineare che sotto C&C, una sorta di holding, si trovano anche Britaly post e due società: la prima si chiama Terravision Franchising Ltd (di cui è proprietario un britannico quarantenne, Yakuta Rajabali, e partecipata da Petroni fino al 2011), l’altra era la Rolf Buddle Musikverlag Gmbh che risulta però inattiva. Se ne ricava insomma un quadro piuttosto nebuloso dal qaule emerge che Petroni non ha più un ruolo chiave in nessuna delle società che controllano Britaly Post, ma che soprattutto avrebbe fatto ricorso spesso a prestanome per avviare le attività imprenditoriali in questione.