«Giorno della Memoria», il libro in regalo ai lettori

In omaggio lunedì 27 in tutta la provincia di Pisa e nel territorio di Empoli il volume di Alfredo De Girolamo sulla famiglia Caffaz

"Da Mogador a Firenze. I Caffaz. Viaggio di una famiglia ebrea"

"Da Mogador a Firenze. I Caffaz. Viaggio di una famiglia ebrea"

Pisa, 22 gennaio 2020 - Il quotidiano «La Nazione» rende omaggio al Giorno della Memoria regalando ai lettori, lunedì 27 gennaio, il volume scritto da Alfredo De Girolamo «Da Mogador a Firenze: i Caffaz, viaggio di una famiglia ebrea», edito da Poligrafici Editoriale Spa e in edicola gratuitamente con il nostro giornale in tutta la provincia di Pisa e nel territorio di Empoli.

L’epopea della famiglia Caffaz, che parte dai primi dell’ 800 dal Marocco per poi approdare attraverso un viaggio affascinante sulle coste della Toscana alla vigilia della nascita del Regno d’Italia, è una storia di oggi.

E’ infatti la storia di ogni migrante che, sospeso tra il mondo di origine e quello di destinazione, cerca di tenere in vita i legami passati, la cultura, la religione aprendosi alla nuova vita. Il racconto dei Caffaz, scritto da Alfredo De Girolamo, mette in luce le modalità con cui i migranti all’epoca si raccoglievano in cluster, ovvero «grappoli»: arrivando in luoghi sconosciuti tendenzialmente ci si affidava all’aiuto di qualcuno conosciuto, magari anche solo consigliato. Little Italy, Chinatown nascono così. «Fin dal medioevo, non a caso, le comunità ebraiche rappresentarono il modello più evoluto di cluster, per capacità di autogoverno civile e «non criminale». La resilienza degli ebrei insegnava loro, dunque, a fare buon uso delle restrizioni (come la proprietà della terra) che gli indigeni imponevano loro, cercando sempre di scorgervi oltre al limite anche l’opportunità. Al tempo stesso quella capacità di autogoverno si fondava sulla conservazione di tradizioni religiose che incarnavano l’essenza di ciò che, anche a distanze siderali di spazio e di tempo, teneva insieme quel gruppo umano».

La storia della famiglia Caffaz, ne è l’emblema. Da Mogador, in Marocco, a Firenze, passando per Livorno, Pisa, Lugo di Romagna e con il cognome che da El Cabas si tramuta in Caffaz, l’identità personale, famigliare e collettiva della famiglia rimane legata alle tradizioni ebraiche, nonostante il lungo e tortuoso peregrinare e l’emanazione delle vergognose leggi razziali che alle porte del secondo conflitto mondiale affliggevano l’Italia. Alfredo De Girolamo (1968), attento osservatore del contesto mediorientale, da anni lavora su storie di ebraismo come di solidarietà tra ebrei e non ebrei. E’ autore di libri come «Gino Bartali e i Giusti toscani» (Edizioni ETS, 2014); «Giorgio Nissim, una vita al servizio del bene» (Giuntina, 2016) e i «Giusti delle Nazioni in Toscana» (Pisa University Press) – con questo suo ultimo lavoro ha deciso per il Giorno della Memoria, di approfondire la figura della famiglia Caffaz: «Una lunga vicenda di migrazioni dalla quale abbiamo solo che da apprendere per rinnovare le nostre radici mettendole a confronto con le differenze che ogni giorno incontriamo. Da sempre l’umanità cresce quando asseconda questa curiosità. Da sempre, tuttavia, l’umanità regredisce nel sangue e nella guerra quando si sottomette alla paura. Oggi siamo tutti chiamati a lottare perché non finisca di nuovo così. La paura di ciò che è diverso è tornata prepotentemente, facendoci regredire al tempo della guerra e tirando fuori da ciascuno di noi il peggio: l’egoismo». Il libro di Alfredo De Girolamo sulle vicende dell