
Quasi mille vittime, tanti dispersi e migliaia di feriti. 79esimo anniversario del primo bombardamento della città. Era il 31 agosto 1943 quando Pisa venne colpita dagli aerei Usa: fu distrutta parte della città. Ieri, è stata deposta anche una corona d’alloro sulla lapide in piazza Maria Santissima Ausiliatrice di Marina che dal 1994 ospita la lastra con i nomi dei sei morti sul lavoro: Primitivo Catella, Paolo Madrigali, Luigi Neri, Felice Orsini, Bruno Paffi e Duilio Rovina. Una targa curata nel tempo da Aldo Berretta, marinese. "Aspettate almeno il cessato allarme", avevano consigliato loro. Ma non attesero, il peggio era passato e tornarono in strada. "Proprio mentre erano in via Barbolani – ci ha raccontato Berretta – un caccia li prese tutti quanti". Morirono così sei operai dello stabilimento Cmasa (Costruzioni meccaniche aeronautiche società anonima) che si trovava a boccadarno. Ieri, la cerimonia alla presenza del prefetto Maria Luisa D’Alessandro, dei vertici militari, del sindaco Michele Conti, del presidente del Consiglio comunale Gennai, della consigliera Mancini e dei cittadini tra cui lo stesso Aldo.
Alle 11.15, poi, anche al Sostegno del Canale dei Navicelli (via di Porta a Mare) è stata deposta una corona sulla lapide in memoria delle vittime del bombardamento del quartiere di Porta a Mare. Qui sono intervenuti anche il presidente della Provincia di Pisa, Massimiliano Angori e il presidente del Comitato provinciale Anpi di Pisa, Bruno Possenti. Il programma si è poi concluso alle 12, con la messa nella chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. Un’oaccasione anche per letture politiche diverse.
"31 agosto 1943: Pisa, bombardata, perse centinaia e centinaia di civili innocenti. 31 agosto 2022: nel cuore dell’Europa, sotto le bombe, si continua a morire", afferma la vicesindaco Raffaella Bonsangue (Forza Italia). "E’ ora di lavorare per il cessate il fuoco e per la pace. La morte di civili innocenti - prosegue - è una tragica conseguenza di tutti i conflitti, dalla seconda guerra mondiale in poi". "Un fatto ingiustificabile – aggiunge – se considerato danno collaterale. Ma sempre più spesso i civili si trasformano nel vero obiettivo, in spregio ad ogni norma del diritto internazionale". Mentre Unione popolare ieri mattina ha fatto un presidio davanti ai cancelli della 46a brigata aerea. Perché "ogni giorno nei cieli di Pisa vediamo i C130 della 46a portare armi all’Ucraina".
A. C.