Viaggio fra le baby gang in centro a Pisa Chi sono, come si muovono e cosa fanno

Il report nazionale inserisce anche la nostra città fra i territori a rischio. Piazza Manin e piazza Vittorio Emanuele sono i luoghi di incontro

di Saverio Bargagna

Gruppi formati da meno di dieci ragazzi, prevalentemente maschi, di un’età compresa fra i 14 e i 17 anni. Generalmente italiani – anche se magari con famiglie di origine straniera –, oppure pisani doc, ma provenienti da realtà problematiche e spesso a basso reddito. Ecco qua la fotografia del fenomeno "gang giovanili" a Pisa, uno scatto dettagliato rappresentato da una ricerca interuniversitaria denominata "Transcrime" condotta in collaborazione con il Ministero dell’Interno e quello della Giustizia. Il report italiano certifica come anche Pisa sia terra di "bande giovanili": un fenomeno stabile sul territorio, anche se in leggera diminuzione.

Chi sono. A Pisa, secondo quando confermano anche dalla polizia, non esistono bande realmente strutturate con nomi, simboli e codici propri. Piuttosto vi sono una serie di gruppi non omogenei la cui discriminante è l’età. Vi sono bande di 14enni e altre di 17enni. Dopo il lockdown il fenomeno delle gang a Pisa si è rinforzato forse per una sorta di voglia di rivalsa. Alcuni provvedimenti delle forze dell’ordine hanno tuttavia dato un freno al fenomeno.

Dove agiscono. Vi è una sorta di asse centrale lungo il quale le bande si spostano in centro storico. I due apici sono rappresentati da piazza Manin e piazza Vittorio Emanuele. Scorrendo fra questi due agorà di qua e di là dall’Arno, ecco che episodi di bullismo, violenza e microcriminalità trovano compimento anche nei vicoli del quartiere di San Martino (in particolare via dell’occhio) e in Corso Italia. Ultimamente il fenomeno delle gang si sta concentrando anche in piazza Dante, complice alcune attività che vendono alcolici a basso prezzo. Qui, nelle prime ore della sera, si sono già verificati diversi problemi di ordine pubblico. Fuori dal centro, fra le piazze più attenzionate dalle forze dell’ordine, vi è la piazza Papa Giovanni XXIII nel quartiere del Cep.

Come agiscono. Le baby gang pisane non prendono (generalmente) di mira gli adulti, bensì i giovani. Nel corso degli ultimi mesi si sono registrate diverse micro-rapine, violenze con la minaccia di coltello e atti di bullismo. Qualche esempio? Vi sono delle panchine o dei luoghi intorno a piazza Manin o viale Grasci dove non è possibile sedersi perché ‘di nostra proprietà’ della banda. La vera differenza, sottolinea la polizia, fra questi gruppi e i ‘delinquenti’ comuni sta nella finalità dei gesti illeciti. Mentre il criminale di strada è dedito alla ricerca dei soldi, la gang si muove per altri fini: vuol ‘marcare’ un territorio oppure per il mero gusto di seminare paura o danneggiare l’arredo urbano pubblico.