
di Paola Zerboni
PISA
Una riunione convocata d’urgenza, per "affrontare il problema della velocità eccessiva sulle arterie d’accesso alla città". Partendo proprio da via Matteucci - la quattro corsie (le due di marcia, più ciclabile e corsia riservata a mezzi pubblici) – teatro dell’incidente costato la vita a Lorenzo Mori, lo studente di 16 anni travolto da un’auto mentre raggiungeva gli amici, attraversando la strada con lo skate sotto braccio. La stessa strada su cui – lo ha svelato ‘La Nazione’ – , negli anni, sono piovuti agli uffici comunali decine di sos e segnalazioni sui rischi per pedoni e ciclisti. I primi appelli – tutti protocollati, ma senza poi ottenere risposta in termini di soluzioni efficaci – risalgono al 2017, nel penultimo anno della giunta Filippeschi. Il più recente è datato maggio 2021, una pec indirizzata alla segreteria del sindaco Conti. Dopo il nostro articolo, però, giovedì pomeriggio, la "Consulta della bicicletta" – istituita nel 2008 e di cui fanno parte Comune, Pisamo, Fiab – si è riunita d’urgenza, presenti l’assessore Massimo Dringoli, la funzionaria della Polizia Municipale Tiziana Lenzi, Marco Bertini e Marco Becuzzi di Pisamo, un rappresentante di Ctt Nord e la presidente di Fiab Pisa Leonora Rossi. "La tragica vicenda di Lorenzo, il sedicenne travolto su via Matteucci da un veicolo che sorpassava irregolarmente le altre auto ferme al semaforo – si legge sulla pagina Facebook di Fiab Pisa – , ha riportato alla ribalta il problema (troppo spesso dimenticato) della sicurezza stradale. C’è stata una breve riunione della Consulta della Bicicletta, convocata d’urgenza per affrontare il problema della velocità eccessiva sulle arterie d’accesso alla città. È stata una riunione interlocutoria, ma l’amministrazione ha mostrato l’intenzione di affrontare questo problema in maniera organica. Intanto sulla stampa (La Nazione, ndr) si fanno sentire anche gli abitanti del quartiere: la pericolosità degli attraversamenti su via Matteucci è un problema noto, ma evidentemente ancora ben lontano dall’essere risolto". Il primo summit ha quindi il merito di ammettere il problema. E getta le basi per risolverlo. Non solo per via Matteucci, ma anche per altre arterie cittadine con analoghe caratteristiche di traffico e pericolosità. Alcune proposte sono già state messe nero su bianco. C’è quella del semaforo a chiamata – (tra l’altro è una delle reiterate richieste avanzate negli anni dai residenti) nel tratto lato Cisanello, utile anche per indurre le auto a rallentare in prossimità della rotonda. Ma si propone anche un controllo sistematico delle corsie riservate a bus e taxi, utilizzate troppo spesso come scorciatoia dai furbetti che sorpassano le auto ferme al semaforo. E la possibilità di creare isole salvapedone, opportunamente delimitate e protette, che dividono e separano tratti di strada da attraversare, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza dei pedoni che si accingono ad attraversarla. Accorgimento che riduce i tempi di permanenza dei pedoni sulla carreggiata. Riducendo di fatto anche la possibilità di incidenti. Qualcosa, insomma, finalmente sembra muoversi.