SARAH ESPOSITO
Cronaca

"Vento di luce" sarà il nuovo parco eolico

Si fa strada il progetto presentato da Fera per costruire 7 torri tra Chianni e Santa Luce che si andranno ad aggiungere alle 13 già esistenti

di Sarah Esposito

Un nuovo parco eolico tra la Valdera e le Colline pisane. Si chiama "Vento di Luce" ed è il progetto proposto da Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative (Fera) della potenza di 29,4 megawatt che prevede la realizzazione di 7 aerogeneratori tra Chianni e Santa Luce. Le sette pale, di un’altezza totale di 168 metri, si potrebbero aggiungere quindi alle 13 già esistenti che da quasi dieci anni fanno parte del crinale di quelle colline. Il bollettino ufficiale della Regione Toscana ha pubblicato la documentazione che riguarda il lungo iter del progetto presentato negli uffici fiorentini circa un anno fa. Tre le pale che ricadrebbero sul Comune di Santa Luce, dove invece insistono tutte le 13 del progetto già esistente, e quattro quelle previste per Chianni. Il nuovo parco avrebbe un’estensione di circa due chilometri e mezzo da Poggio di Ferro al Monte Prunicce, e sarebbe a una distanza di quattro chilometri e mezzo dal centro abitato di Chianni, a circa due e mezzo da Santa Luce e a meno di due chilometri da Pastina. La vita stimata dell’impianto? Tra i 20 e i 25 anni prima di procedere a una manutenzione straordinaria o allo smantellamento. Nei mesi successi alla presentazione del progetto sono arrivati i contributi di tutti gli enti coinvolti. Così i Comuni hanno elencato le loro perplessità: dall’impatto visivo, ai livelli di emissione sonore e la viabilità, chiedendo l’avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale.

La stessa procedura che la Regione ritiene di non dover avviare. Contrario all’impianto anche il Comune di Crespina Lorenzana "perché – si legge – non garantisce la non alterazione e la godibilità della percezione visiva degli insiemi di valore storico". Orientamento sfavorevole che si ritrova anche nei contributi presentati dalla Soprintendenza, in quanto l’impianto sarebbe in contrasto con gli obiettivi di tutela paesaggistica. Poi ci sono le osservazioni dei privati che temono l’esproprio dei terreni da parte della Fera. Nel documento pubblicato dalla Regione si spiega quanto l’impianto sarebbe funzionale al raggiungimento degli obiettivi in materia di decarbonizzazione e rinnovabili della programmazione energetica nazionale e regionale. Insomma da una parte c’è la necessità di affidarsi sempre più a metodi alternativi per la produzione di energia dall’altra l’impatto ambientale, in una zona geografica che negli ultimi anni ha già dato molto sotto questo aspetto. La produzione stimata dell’impianto? Si parla di circa 73.500 milliwattora all’anno. Nel testo si sottolinea anche il nuovo parco eolico presenterà un numero di pale ridotto, perché ad alta producibilità. Un’evoluzione rispetto ai due progetti presentati negli anni passati dalla stessa Fera, approvati e mai realizzati. Nel lungo iter che si è svolto durante tutto il 2020 sono arrivate anche le risposte della ditta proponente secondo cui la realizzazione del parco eolico sarebbe "un’opportunità contro l’abbandono degli ambienti agro silvo pastorali".

E per quel riguarda l’impatto visivo? "Il numero delle torri visibili – si legge nel Burt – risulta di gran lunga inferiore rispetto all’alta visibilità degli impianti esistenti, che impegnano una linea di orizzonte sul crinale molto maggiore". Le nuove pale eoliche, però, sarebbero visibili anche dalla riserva naturale del Lago di Santa Luce. Tutti chiedono a gran voce l’impiego di energie rinnovabili eppure nessuno vuole sul proprio territorio le torri con le eliche. Per questo, nel documento pubblicato, si legge: "Pretendere impianti eolici non visibili significa impedirne ovunque la realizzazione". Dunque l’iter prosegue e l’impianto non sarà sottoposto alla procedura di valutazione dell’impatto ambientale.